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Tesser rivela: “La sconfitta con la Lazio? C’è un motivo. E su Conte…”

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Le dichiarazioni in esclusiva del tecnico della Triestina
Bruno Stampa

Attilio Tesser, tecnico dalla lunga esperienza oggi alla guida della Triestina, ha rilasciato un'intervista in esclusiva alla redazione di Calcionapoli1926.it. Tanti i temi trattati: da un'analisi della doppia sconfitta rimediata dal Napoli contro la Lazio ad alcune riflessioni sulla prossima sfida tra l'Udinese e gli azzurri, di cui Tesser è un doppio ex.

Tesser: "Il Napoli può competere per lo scudetto fino alla fine. Sull'Udinese..."

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Conte è reduce da una settimana particolarmente difficile. Ha fatto molto discutere la scelta del tecnico azzurro di stravolgere completamente la formazione nella partita persa in Coppa Italia contro la Lazio. Anche alla luce del successivo KO contro i biancocelesti in campionato, ritiene sia stata una scelta sbagliata o era necessaria in quel momento?


"Da lontano, come da vicino, è difficile capire. Ogni allenatore ha la sua metodologia, di solito si concede a chi gioca meno la possibilità di trovare condizione in Coppa, in partite che non siano semplicemente amichevoli. Questo solo l'allenatore deve spiegarlo, da tecnico non mi piace guardare in casa degli altri e dare consigli. Conte ha dato una risposta molto chiara. La questione viene sicuramente ingigantita perché poi è arrivata una sconfitta anche in campionato. Io non farei grossi problemi su questo, il Napoli era primo in classifica ed è ancora lì, attaccato alla vetta dove in questo momento si trova meritatamente l'Atalanta. Il campionato del Napoli è decisamente positivo, come l'impatto di Conte".

Secondo lei, considerando anche alcuni passi falsi fisiologici in un percorso di ricostruzione, quale può essere l'obiettivo del Napoli?

"Secondo me, può competere per vincere il campionato. Il Napoli è stato primo per parecchie settimane, oggi è a -2 dalla vetta ma siamo ancora a metà campionato. Non so se la società andrà a operare per migliorare ulteriormente la rosa, penso che Conte sia contento del lavoro che sta portando avanti e dei numeri che sta facendo. Qualche volta ha ricordato i numeri da cui è partito, da circa 40 punti in meno rispetto all'Inter. Oggi ha già un punto in più rispetto ai nerazzurri e, se loro giocano per il campionato, può farlo anche il Napoli. Ha anche il vantaggio di non giocare le coppe, che avrebbero distolto molte energie fisiche e nervose. Poi si può vincere o perdere per pochi punti, ma il Napoli è una squadra forte e può giocarsela fino in fondo".

Il Napoli visto domenica contro la Lazio le è piaciuto o si aspettava qualcosa in più?

"Non ho avuto modo di vedere tutta la partita, ma ho seguito il secondo tempo e gli azzurri giocavano prevalentemente nella metà campo di una Lazio molto ben organizzata. I biancocelesti tenevano molto bene il campo, ma il Napoli stava facendo la partita. Poi ha preso una ripartenza di una squadra di qualità, come dimostrato dalla classifica e dal gioco, e ha subito gol. La prova, secondo me, è stata buona".

Lukaku, Milan a parte, non riesce proprio a incidere nei big match. In settimana, si è ipotizzato un cambio modulo con passaggio al 3-5-2 che Conte conosce molto bene. Può essere la soluzione o è meglio andare avanti sulla strada che abbiamo visto in questi mesi?

"Non so se il calo di Lukaku sia dovuto ad una questione tattica. Ho visto Lukaku contro il Milan ed è stato un grande Lukaku. Il belga è un tipo di giocatore che è ben conosciuto, a volte la condizione può non essere delle migliori, ma il suo modo di giocare è sempre lo stesso. Anche con un eventuale 3-5-2 non cambierebbe il modo di porsi di Lukaku. Conte lo ha voluto, lo stima e ne ha fatto un punto di riferimento e sa bene che Lukaku, come tutti, può avere momenti positivi e altri in cui è meno brillante. Resta un giocatore su cui Conte fa affidamento, Lukaku è un pivot, che ama stare spalle alla porta e fare le sponde per poi attaccare, se arrivano i cross, la porta. Anche all'Inter e alla Roma giocava così. Poi la condizione può essere migliore e può fare due allunghi in più ma non credo che Conte se ne priverà, se continueranno ad arrivare risposte positive in allenamento. Lukaku dimostrerà di essere un giocatore forte, lo dice la storia".

La sfida tra Udinese e Napoli sarà anche il confronto tra i due allenatori, Runjaic e Conte. Il tecnico tedesco ha stupito in questi primi mesi italiani, si aspettava un impatto simile?

"Quando la famiglia Pozzo pesca, lo fa sempre con grande attenzione e generalmente ci prende. Ho visto un paio di volte l'Udinese dal vivo e mi ha fatto una buona impressione. Runjaic ha portato un cambio di mentalità rispetto a quanto visto negli ultimi anni, il modulo è mediamente il 3-5-2, ma rispetto ai predecessori va ad aggredire gli avversari e gioca in modo più offensivo, avendo alzato il baricentro di una ventina di metri. Una sera, in una TV locale, un calciatore dell'Udinese esprimeva proprio questo cambio di mentalità".

Potesse consigliare un calciatore dell'Udinese alla dirigenza del Napoli, su chi punterebbe?

"Sicuramente Bijol sta facendo molto bene, al di là del gol contro il Monza di lunedì scorso è un difensore solido, in continua crescita da un paio d'anni. Quest'anno Thauvin sta lasciando un'impronta molto importante, così come Davis che è infortunato e non ci sarà contro il Napoli ma è un attaccante di alto livello".

Da doppio ex, guarderà la partita tra Udinese e Napoli con equidistanza o farà il tifo per una delle due squadre?

"La guarderò con equidistanza, a Napoli ho vissuto due anni meravigliosi. Arrivavo da Montebelluna, ero un ragazzino che partiva dalla provincia ed è arrivato in metropoli. Ho conosciuto grandi calciatori, una grande città e sono sempre stato benissimo. Chi è stato a Napoli non può non seguire la squadra con grande affetto. La tifoseria ti lascia dentro qualcosa di unico e davvero speciale. A Udine ho giocato cinque anni, lì mi sono sposato e ci vivo tuttora. Vivrò la partita con grande equilibrio e auguro ad entrambe le squadre di far bene di cuore. Poi, che vinca chi la sappia interpretare o avrà la giornata migliore. Sono due posti ugualmente importanti, a Napoli conservo il ricordo di un ragazzino che sognava mentre a Udine mi sono consacrato, ho trovato famiglia e mi sono sposato quindi il legame è fortissimo con entrambe".