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interviste
Pino Taglialatela, ex portiere del Napoli, è intervenuto ai microfoni di Radio Marte, nel corso di Marte Sport Live, di seguito le sue dichiarazioni.
“Che la stagione del Napoli sia stata storta lo si capisce già dai due cambi di allenatore. Sono quelle annate veramente negative, frutto dell’impreparazione a gestire il post scudetto. Dopo uno scudetto meraviglioso purtroppo è accaduto e sinceramente non me l’aspettavo perché parliamo di una società come il Napoli che ha tutti gli strumenti per restare competitiva. Al di là dei conti a posto ci sono anche l’organizzazione sportiva e quella societaria. Il Napoli quest’anno ha pagato la non programmazione dopo il tricolore. A Napoli ho vissuto stagioni anche peggiori, penso alla retrocessione in B del 1997-98, ma in quel caso non c’era niente, nel senso che avevamo una buona squadra, potevamo anche salvarci ma eravamo inferiori agli attuali azzurri. E poi in quel caso non c’era la società, nel senso che era in crisi economica. In questo caso il club è forte e sano. Per questo motivo per me non è così complicato ripartire, recuperando molti calciatori che quest’anno hanno fatto fatica. Non ci vuole molto, perché nel calcio le cose cambiano repentinamente. L’importante è avere idee precise e fare un programma in cui si è chiari con i tifosi. Le scorie di quest’anno possono essere cancellate, basta impostare nel modo giusto le nuove stagioni. Tutti noi abbiamo avuto il nostro momento di contestazione, anche più pesante, a Napoli. Però noi tifosi del Napoli siamo pronti ad esaltare i beniamini, se dimostrano attaccamento alla maglia e grande impegno. A Napoli è molto più semplice uscire da questa situazione particolare però è ed è giusto che i tifosi debbano sapere qual è la programmazione del club. Oltre a ciò è chiaro che ci vuole una guida importante. Faccio un esempio: nella stagione 1994-95 eravamo in cattive acque. La società ingaggiò Boskov: la sua esperienza, il suo carisma, il suo essere un grande comunicatore ci diedero una carica incredibile. Vincemmo contro il Bari 3-0 e risorgemmo. L’importante è scegliere la persona giusta che sa anche parlare con il calciatore nei momenti delicati. Al Napoli del futuro non serve solo un grande allenatore, e i nomi che circolano sono tutti di spessore, ma anche una dirigenza all’altezza, un direttore che sia punto di riferimento per i calciatori. Un gruppo ha bisogno di tante cose e avere un dirigente vicino può cambiare le cose. Quale allenatore mi piacerebbe? A me piacciono i tecnici che fanno giocare bene le squadre. Per il Napoli mi piacerebbe uno alla De Zerbi. A Ischia io ho scelto e dato fiducia ad Enrico Buonocore che ha grandi idee e lui ci ha portato dall’Eccellenza quasi alla serie C. Tra l’altro sono molto soddisfatto per la stagione dell’Ischia, peccato aver perso in quel modo contro la Romana, che ha meritato la vittoria, ma i play off erano più per una vetrina che per altro. In ogni caso, tornando al Napoli, ribadisco: serve essere anche chiari con i tifosi: se per tornare a provare a vincere lo scudetto occorre un progetto triennale bisogna dirlo, la gente di Napoli apprezzerebbe e capirebbe. Per questo ai tifosi dico: tenete duro, non vi preoccupate, il Napoli sicuramente tornerà grande”.
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