Ranieri sarebbe una soluzione per il nuovo Napoli?
“Sarebbe un’altra bella storia da scrivere e da raccontare, ma mi sembra improbabile. Il presidente vorrà dare seguito al lavoro di Spalletti, con un allenatore giovane ed ambizioso. Quella del prossimo allenatore dovrà essere una scelta ponderata. Confermare, o addirittura migliorare quanto fatto sarà difficilissimo. Per chi arriverà sarà un fardello importante. Ciò detto, Ranieri ritengo abbia trovato la sua dimensione a Cagliari e non lo vedo lontano dalla Sardegna”.
In questo Mondiale U20 un ritorno ad un calcio giocato ed affidato all’estro dei calciatori?
“C’è stato il periodo in cui erano in molti a scimmiottare Guardiola ed il suo tiki taka, anche se erano in pochi a poterselo permettere. Non è da oggi, poi, che la visione del calcio sta cambiando, con approcci ad un gioco verticale e gli attaccanti che si assumono maggiori responsabilità. Il calcio è questo, è spettacolo. C’è bisogno della responsabilità dei calciatori nel rischiare la giocata, e credo che questo sia il futuro del nostro calcio. La ricerca di giocatori di talento ed uno stile che possa ricercare la porta nel modo più immediato possibile. Anche Guardiola, con il suo City, ha dimostrato ad Istanbul di sapersi adeguare alle nuove esigenze. L’esperienza gloriosa al Barca aveva denotato una certa ritrosia per il nove, ma con Haaland anche Pep si è dimostrato incline alla verticalità”.
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