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Taccola: “Ranieri al Napoli sarebbe un’altra bella storia da scrivere”

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Ai microfoni di 1 Station Radio è intervenuto l'ex calciatore del Napoli, soffermandosi sul possibile futuro del tecnico
Domenico D'Ausilio
Domenico D'Ausilio Vice caporedattore 

Ai microfoni di 1 Station Radio è intervenuto Mirko Taccola, ex calciatore del Napoli, soffermandosi sul possibile futuro di Claudio Ranieri.

Taccola sul futuro di Ranieri

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Può definirsi un miracolo quello del Cagliari?

“Ranieri comincia a prendere i connotati di Padre Pio! Sta facendo delle cose che, calcisticamente parlando, hanno dell’inverosimile. Sono risultati che mi mettono in pace con questo sport. Vedere un tecnico come Ranieri allenare in B con il Cagliari è straordinario. Oggi ritrova la Serie A, la categoria che davvero un allenatore come Claudio merita”


Ranieri che, dopo la gara, ha incitato il settore ospiti a non inferire sui baresi. È il motivo per cui allenatori come Ranieri devono essere in prima fila, ad insegnare. Una cultura sportiva maturata negli anni che fa di Claudio un grande esempio, sia sportivo che umano. Diamo risalto a queste cose! Sono episodi che mi mettono in pace con questo sport e con la vita. Ci si sciacqua la bocca con i moduli e ed i numeri, ma sono soprattutto questi comportamenti a fare la differenza”.

Da dove ripartono i De Laurentiis a Bari?

“Sicuramente il Bari avrebbe meritato, al pari del Cagliari, di risalire, forse anche più per quanto fatto in stagione. I De Laurentiis hanno fatto un grandissimo lavoro a Bari, assieme al tecnico Mignani. Poi, nella doppia sfida dei 180 minuti può succedere di tutto, e può accadere di non raccogliere quanto meritato. Sono due grandi piazze che nulla hanno a che fare con la Serie B. A tal motivo mi auguro che i pugliesi possano riorganizzarsi per una promozione immediata, al fine di rivedere un simile spettacolo nella massima serie”.

Ranieri sarebbe una soluzione per il nuovo Napoli?

“Sarebbe un’altra bella storia da scrivere e da raccontare, ma mi sembra improbabile. Il presidente vorrà dare seguito al lavoro di Spalletti, con un allenatore giovane ed ambizioso. Quella del prossimo allenatore dovrà essere una scelta ponderata. Confermare, o addirittura migliorare quanto fatto sarà difficilissimo. Per chi arriverà sarà un fardello importante. Ciò detto, Ranieri ritengo abbia trovato la sua dimensione a Cagliari e non lo vedo lontano dalla Sardegna”.

In questo Mondiale U20 un ritorno ad un calcio giocato ed affidato all’estro dei calciatori?

“C’è stato il periodo in cui erano in molti a scimmiottare Guardiola ed il suo tiki taka, anche se erano in pochi a poterselo permettere. Non è da oggi, poi, che la visione del calcio sta cambiando, con approcci ad un gioco verticale e gli attaccanti che si assumono maggiori responsabilità. Il calcio è questo, è spettacolo. C’è bisogno della responsabilità dei calciatori nel rischiare la giocata, e credo che questo sia il futuro del nostro calcio. La ricerca di giocatori di talento ed uno stile che possa ricercare la porta nel modo più immediato possibile. Anche Guardiola, con il suo City, ha dimostrato ad Istanbul di sapersi adeguare alle nuove esigenze. L’esperienza gloriosa al Barca aveva denotato una certa ritrosia per il nove, ma con Haaland anche Pep si è dimostrato incline alla verticalità”.