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De Siervo: “Bilancio positivo della Supercoppa. Tifosi? Ecco l’idea per sostenerli”

Edoardo Riccio
Edoardo Riccio Giornalista 

Intervista dell'amministratore delegato della Lega Serie A ai microfoni di Radio 24: le dichiarazioni rilasciate inerenti alla Supercoppa disputata in Arabia e vinta dall'Inter in finale contro il Napoli

Quest'oggi, Luigi De Siervo è intervenuto ai microfoni di Radio 24. L'amministratore delegato della Lega Serie A ha parlato della Supercoppa Italiana, disputata in Arabia e vinta dall'Inter in finale contro il Napoli.

Le parole di De Siervo sulla Supercoppa

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Di seguito le dichiarazioni rilasciate: "Il bilancio della Supercoppa Italiana a 4 squadre è ottimo. Come tutti i nuovi progetti pensavamo ci fosse bisogno di più tempo per metterlo a punto, ma in realtà già alla prima edizione a 4 squadre abbiamo ottenuto ottimi risultati di ascolto, sia in semifinale, con partite che hanno superato le aspettative, ma soprattutto la sfida Napoli-Inter, che ha battuto in termini di ascolti la finale dello scorso anno, Inter-Milan, che sulla carta avrebbe dovuto raggiungere un’audience maggiore".

Sull'Arabia: "In Arabia Saudita il calcio sta sbocciando e si preparano ad accogliere il Mondiale 2034, gli investimenti sulla parte sportiva e calcistica sono sempre più rilevanti, non potevamo perdere questa opportunità. Come hanno ribadito Barone, De Laurentiis, Lotito e Marotta quello dell’Arabia Saudita è uno scenario da cui, per i prossimi anni, il calcio che conta non potrà prescindere. La Serie A per crescere deve concentrare i propri sforzi in un’ottica internazionale considerato che oltre il 90% dei nostri tifosi sono all’estero. Purtroppo la Serie A vent’anni fa ha perso il treno più importante, quello della globalizzazione, quando dominavamo tutte le competizioni internazionali. All’epoca restammo focalizzati solo sull’Italia e sui nostri tifosi domestici. Tenete conto che oltre il 70% delle persone in Arabia Saudita ha meno di 35 anni. Pensare di non essere presenti in un mercato che si apre come quello saudita è come ignorare la caduta del muro di Berlino. Dobbiamo essere sempre più presenti sui mercati ad alto potenziale. Oggi è l’Arabia Saudita, in passato è stata la Cina e prima ancora gli Stati Uniti. Se vogliamo conquistare un mercato prospettico non possiamo che essere lì a presentare il meglio del nostro calcio. Giocare partite ufficiali all’estero è oramai una prassi consolidata per tutte le grandi leghe, non soltanto calcistiche, lo fanno anche la NFL e l’NBA senza nessuna polemica".

Sul sostegno ai tifosi per raggiugere l'Arabia: "Non vogliamo trascurare i nostri tifosi per cui per la prossima edizione ci impegneremo a sostenere anche economicamente dei charter perché il calore che riescono a esprimere i nostri tifosi è unico e soprattutto vogliamo che anche sugli spalti i tifosi locali e italiani riescano a cantare all’unisono. La prima gara disputata ha avuto qualche difficoltà organizzativa dovuta alla sovrabbondanza di eventi organizzati a Riyadh solo nel mese di gennaio, con la Formula E, la Supercoppa Spagnola, la Supercoppa Italiana, la partita Messi-Ronaldo. Questa formula della “final four” ci ha consentito di presentare 4 squadre, 4 città , 4 brand, 4 sistemi di gioco diversi. Solo giocando all’estero nei nuovi mercati e soprattutto andando incontro ai nuovi tifosi riusciremo a far crescere la Serie A".



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