Secondo lei, dunque, Lukaku è fondamentale per il Napoli anche ora che non è al top?
“Assolutamente sì. Lui, poi, è aiutato da una fisicità importante che mette in difficoltà l’avversario prima ancora che inizi la gara. Il paragone in piccolo è con ciò che accadeva a me prima di dover marcare Maradona, il più forte di tutti. Iniziavo a pensarci mesi prima! Lukaku è una bestia che ti fa pensare ‘mamma mia, oggi dovrò marcarlo per novanta minuti’”
Vincere quasi esclusivamente di corto muso può portare lo Scudetto?
“Per anni la Juventus che competeva per vincere la Coppa Campioni prima, e la Champions poi, per centellinare le energie giocava col braccino corto in campionato. Talvolta non è solo questione di energie, ma anche di motivazioni. Le grandi squadre devono essere in grado di trovare le giuste motivazioni anche nelle partite meno competitive. Questo, ad esempio, non accade alle squadre cosiddette outsider tipo Atalanta, Fiorentina e Lazio”
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