- SSC Napoli 2024/25
- Rosa Napoli Hall of Fame
- Champions League
- Coppa Italia
- Europa League
- Calciomercato Napoli
- Ultimissime Calcio Napoli
- Rassegna
- Video/Foto
interviste
MILAN, ITALY - OCTOBER 29: SSC Napoli coach Antonio Conte looks on before the Serie A match between AC Milan and SSC Napoli at Stadio Giuseppe Meazza on October 29, 2024 in Milan, Italy. (Photo by Marco Luzzani/Getty Images)
Nel suo editoriale per Sportitalia, la giornalista Valentina Ballarini ha parlato anche della sconfitta del Napoli contro l’Atalanta e delle parole di Conte. Di seguito un breve estratto.
“Conte aveva riportato il Napoli sulla terra ancor prima di Gasp. E forse è proprio questo il problema. Dice che non gioca a nascondino, ma a nascondino ci ha giocato e continua a giocarci. Per tutti è strategia, per tutti è Conte che da sempre è fatto così. Per la sottoscritta Conte rimane il più bravo, ma alla lunga rimarcare il suo sentirsi underdog può diventare un boomerang oltreché stucchevole. Perché è vero che l’anno scorso è stato un disastro, ma questo gruppo, eccezion fatta per qualche giocatore, l’anno prima aveva stravinto lo scudetto. Lì c’era Osimhen, qui c’è Lukaku fortissimamente voluto da Conte. Lì c’era Kim Min-Jae, qui c’è Buongiorno, lì c’era Zielinski, qui c’è McTominay. Il livello è lo stesso, ed è altissimo, se non migliore nelle alternative (vedi David Neres ad esempio). Quindi la struttura di questo Napoli non è assolutamente inferiore ad Atalanta, Milan e Juventus. Ma le partite si possono sbagliare, i dettagli possono fare la differenza così come i singoli. Ne sa qualcosa il Milan contro il Napoli, ne sa qualcosa il Napoli contro la Dea. E’ stato incensato il Napoli di San Siro, ma è stato il Milan a fare e disfare. Errori dei singoli in difesa e sotto porta con il Napoli che è stato perfetto nell’approfittarne. E’ stato massacrato Fonseca ed esaltato Conte, ma ribadisco, episodi e dettagli hanno fatto tutta la differenza del mondo. Così come l’hanno fatta contro l’Atalanta. Nello specifico a quella che era la miglior difesa d’Europa fino al ko del Maradona, sta mancando la sicurezza del suo numero uno. E’ vero che è tornato dopo l’infortunio, ma Meret anche contro l’Atalanta è stato tutt’altro che impeccabile. Prima di lui Caprile aveva fatto benissimo. Ecco allora che rispetto alle altre big, la differenza è in porta. Sommer, Di Gregorio, Maignan, De Gea, Carnesecchi, Provedel, in questo momento hanno qualcosa in più. Meret deve tornare quello dello scudetto perché al Napoli lì dietro serve la sua leadership. E perché dietro l’angolo c’è la sfida ai campioni. L’esame maximo per Conte e il suo Napoli”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA