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interviste

Modugno sicuro: “Il Napoli di Spalletti ha un’arma micidiale che Sarri non aveva…”

Raffaele Troiano

Le dichiarazioni di Francesco Modugno ai microfoni di Radio Kiss Kiss Napoli

Francesco Modugno, giornalista per Sky Sport, è intervenuto ai microfoni di Radio Kiss Kiss Napoli, dove ha presentato la sfida tra il Napoli di Spalletti e la Lazio di Sarri. Ecco quanto, delle sue parole, è stato evidenziato da CalcioNapoli1926.it.

Modugno: "Spalletti? Il suo Napoli ha un'arma che Sarri non aveva..."

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Di seguito le dichiarazioni di Francesco Modugno ai microfoni di Radio Kiss Kiss Napoli: "Napoli-Lazio? Speriamo in una bella partita. Entrambi gli allenatori hanno un'idea di calcio propositiva, con squadre che provano a fare la partita. Sulla carta, è un match che può proporre emozioni importanti anche grazie al ritorno di Sarri al Maradona".

Sui possibili cambi: "Dubito ce ne saranno, eccezion fatta per Olivera che sostituirà Mario Rui. Ormai Spalletti ha ristretto il range della formazione, credo che per questa sera gli undici da schierare siano già stabiliti".

Sul reparto offensivo della Lazio: "I biancocelesti davanti hanno tre ex obiettivi di mercato del Napoli. A centrocampo hanno giocatori come Luis Alberto e Milinkovic-Savic, il primo è un calciatore pieno di fantasie, il secondo è dominante. In difesa ci sono vari problemi, con Casale squalificato e Romagnoli non al 100%".

Su Lobotka: "Non credo che Sarri perderà un uomo in sacrificio su Lobotka, non appartiene al suo stile di gioco. Anche perché a centrocampo non ha uomini votati a questo compito, dato che ci sono Milinkovic e Luis Alberto. In attacco c’è Immobile che può farlo ma non credo succederà".

Sulle armi del Napoli: "Questo Napoli ha pure diverse soluzioni e non solo Lobotka. Ci sono Anguissa, Zielinski e gli altri. Ecco forse è questa la differenza tra il Napoli di Sarei è quello di Spalletti. Sarri aveva un gioco meraviglioso ma più codificato. Spalletti invece ha tante soluzioni per ed un’arma micidiale che Sarri non aveva, ovvero la verticalizzazione per Osimhen. Al nigeriano si può dare una palla lunga in profondità e lui la prende sempre. Mentre Mertens non aveva queste caratteristiche".