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interviste
Foto SSCN
Roberto El Pampa Sosa, allenatore ed ex calciatore, fra le tante, di Napoli ed Udinese, ha rilasciato alcune dichiarazioni durante il format in onda ogni giovedì in prima serata su Sportitalia.
“Avverto tristezza, e soprattutto amarezza per una qualificazione che era alla portata degli azzurri, soprattutto per il gioco espresso. Per quanto mostrato nel percorso europeo, il Napoli ha posto delle basi importanti per confermarsi il prossimo anno, e riprovare ad andare in fondo alla competizione, magari con maggiore maturità. Perdere fa parte del percorso. Come diceva Bielsa, saper ingoiare il veleno in questi momenti può soltanto far bene per il futuro. Gli incidenti aiutano a migliorarsi, ed è questo il passo decisivo per la crescita. Bisogna parlare della scuola tattica italiana, è stata la chiave della qualificazione per i rossoneri. Coverciano continua ad essere la migliore scuola al mondo, in tal senso. A questo punto della competizione, però, diviene fondamentale poter giovare anche della qualità e delle individualità che una rosa può garantire. Maignan potrebbe essere una di queste individualità, anche se il trionfo potrebbe consacrarlo definitivamente. Paragone con Martinez? Mi pare eccessivo. Il portiere argentino ha vinto la Coppa del Mondo, è un passo in avanti anche in considerazioni degli attaccanti che ogni settimana Martinez è chiamato ad affrontare”.
“Innanzitutto, non credo che ci siano particolari problemi in quel che per molti è già una minicrisi. Il Napoli è una squadra che spinge al massimo sino al novantesimo, ed è normale che i calciatori giungano stanchi a questo punto della stagione, a maggior ragione dopo viaggi intercontinentali per la sosta Nazionali. È un calo fisiologico per una squadra che viaggia sempre a ritmi altissimi. Inter e Milan? La discontinuità di queste squadre, paragonata al percorso straordinario del Napoli, è stata eclatante ed ha portato ad un differenziale enorme rispetto alla classifica della scorsa stagione. Diverse sono le cause, tra turnover massicci e motivazioni europee”.
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