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Sosa: “Il ritiro sarà utile al Napoli, ecco cosa servirà ai calciatori azzurri”

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L’ex calciatore del Napoli è intervenuto a Vikonos Web Radio/Tv, commentando il momento degli azzurri
Domenico D'Ausilio
Domenico D'Ausilio Vice caporedattore 

Roberto Sosa, ex calciatore del Napoli, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di Vikonos Web Radio/Tv, commentando il momento degli azzurri.

Sosa sul momento del Napoli

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Fa strano parlare di un cambiamento così radicale nel Napoli, dal punto di vista del gioco e dei risultati, ma soprattutto nel modo di comunicare, si è sbagliato tutto dall’inizio della stagione. Ricordare ora le parole di Garcia mi fa venire in mente che tutto ciò che sta accadendo era ampiamente previsto. Garcia ha sminuito tutto, non si può dire della squadra Campione d’Italia di non averne visto nemmeno una partita, di non conoscerne ogni cosa. Il fattore emozionale non è mai stato tenuto in considerazione: se arrivi al successo e non lo sostieni in maniera adeguata, riuscendo a gestire anche le emozioni, sei destinato a rovinare tutto.


Ecco perché, al di là del mercato, tra un mese parleremo degli stessi problemi. Lo scorso anno i giocatori azzurri conoscevano il loro ruolo, Demme ad esempio era coinvolto in una maniera quasi principale senza aver mai giocato. Lo stesso dicasi per i vari Zerbin, Simeone, Elmas: nessuno si lamentava, perché tutti avevano una parte in quel gruppo ed è chiaro che se non sai che ruolo devi avere, alla fine ti lamenti.

Eppure, nonostante tutto, ci sono appena cinque punti tra il Napoli e la zona Champions. Vero, i punti sono pochi, ma il Napoli oggi, mentalmente, non è pronto per arrivare tra le prime: ecco perché dico che sì, i ritiri servono, purché però ogni giorno dopo l’allenamento, in riunione, i giocatori parlino tra loro anche dicendosi cose scomode, se accade questo i risultati arriveranno. Se il ritiro è punitivo i giocatori devono capirlo, serve moltissimo parlare molto più che allenarsi 24 ore al giorno.

Mercato? Ribadisco il concetto: puoi mettere i migliori ma se fai tirare Vlasic con la punta senza che nessuno accorci o esca a contrastare il tiro, perderai sempre. Ecco perché dico che è necessario cambiare atteggiamento. Arriverà certamente qualcuno ma alla base c’è l’aspetto psicologico ed emozionale. Prendiamo la Salernitana, che emotivamente è più forte del Napoli, superiore qualitativamente ai granata, molto dipenderà da come verrà giocata la gara. Se il Napoli deciderà di puntare sulle sue qualità, vincerà anche la partita, ma è caratterialmente che deve arrivare la scossa”.

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