A 1 Station Radio è intervenuto l'ex calciatore azzurro
A 1 Station Radio è intervenuto Roberto Sosa, allenatore ed ex calciatore, tra le altre, di Napoli e Udinese. Di seguito, un estratto dell’intervista.
Lei è stato l’ultimo calciatore ad indossare la dieci azzurra?
“È stato bello indossare la dieci, in Serie C. Sappiamo tutti però a chi apparterrà questa maglia, per sempre”.
Cosa la spinse ad accettare Napoli all’epoca?
“Ai tempi c’era anche Pierpaolo Marino. Ero al ritiro con l’Udinese, che si accingeva a giocare la Coppa Uefa con Spalletti in panchina. Marino mi contattò e, in quel momento, mi spaventava la Serie C. Da piccolo, alla Pampa, conoscevo la Serie A, seguivo sempre il Napoli nonostante il fuso orario. Per me il calcio italiano era soltanto Napoli, e il Napoli era Diego. Dunque, quando mi fu comunicata la possibilità di trasferirmi al Napoli pensai a quei momenti, pensai a Diego. Volevo giocare in Serie A, ma Marino mi disse che sarei tornato a giocare nella massima categoria con la maglia del Napoli. La dieci non è come tutte le altre maglie, la conservo ancora. Ho ancora tutte le maglie con cui ho giocato, a casa, ma quella del Napoli, la dieci, la conservo in una cassaforte in banca. C’è anche la firma di Diego su quella maglia”.
Da chi può essere sostituito Victor Osimhen?
“È una scelta che non si può sbagliare. Il Napoli prenderà 120 milioni di euro che dovranno essere investiti su un attaccante all’altezza. Quello della punta è un ruolo cruciale. Se una squadra gioca bene a calcio, deve poter contare su una punta di qualità. Se potessi sceglierei, punterei su Scamacca. Ha l’età giusta”.
Le piacerebbe l’idea Zaniolo?
“Dico che bisogna stare attenti a tutti i nomi che usciranno da qua fino a quando chiuderà il mercato. Ne usciranno tanti, dai direttori sportivi sino all’allenatore ed ai giocatori. Zaniolo è un calciatore importante, ma serve attenzione. Il calcio dipende anche da chi lo racconta”.