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interviste

Sorrentino: “Sarri ha emozionato, era la Grande bellezza. Conte ci fa sognare”

Francesco Giovinazzo
Le parole del regista napoletano

Paolo Sorrentino ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni della Gazzetta dello Sport. Il suo film “Parthenope” sta andando fortissimo, anche ieri è stato il più visto al cinema in Italia, ha raggiunto i 3,5 milioni di incassi.

Sorrentino: "Conte conquista Napoli con serietà, non con proclami"

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Si aspettava di poter rivincere lo scudetto dopo 33 anni grazie a un produttore cinematografico?

«De Laurentiis è un imprenditore molto capace».

Per i napoletani il calcio è passione e religione. E spesso è stato riscatto sociale.

«La cosa del riscatto non saprei spiegarla, non la capisco. Sulla passione, invece, la città sceglie i suoi idoli e li porta su e giù a seconda dei momenti. Il Napoli è un po’ come San Gennaro, in base a se fa il miracolo o meno, sembra che ti stia voltando le spalle. Il Napoli è lo stesso: se vince va tutto bene, se perde si mugugna sonoramente».

A proposito di miracoli, come ha fatto un uomo rigido come Conte a conquistare in pochi mesi una città senza regole come Napoli?

«La ragione è proprio questa. Mi sembra un uomo molto serio: non fa proclami, non va in scena. Nel calcio e nella politica, si va troppo in scena e si diventa poco credibili. Lui non ci va. Se dice una cosa è perché la pensa davvero, non perché deve provocare, alludere o far ridere. Questa serietà, in un mondo dove molti giocano a chi la spara più grossa, diventa determinante. Non è recitante, non finge. E questo suo modo di essere viene apprezzato e rispettato. È anti-cinematografico e per noi è una risorsa: non a caso siamo primi in classifica».


Il Napoli di Spalletti è stato “la Grande Bellezza”. Parthenope si può collegare a Conte?

«Dietro l’atteggiamento serio e sbrigativo, Conte nasconde una dimensione sentimentale molto forte. Quindi in questo senso c’è una attinenza con il film. Però il Napoli legato alla “grande bellezza” lo riporterei a Sarri. Senza vincere lo scudetto, ci ha fatto vedere

delle cose incredibili. Mertens centravanti è stato rivoluzionario. In quei tre anni mi sono divertito molto. Per carità, lo scudetto è stato bellissimo, ma da spettatore mi emozionano i gol, vorrei vederne sempre tanti».