Gli allenatori capiscono di portieri? "Non tutti hanno la voglia di immedesimarsi in un mondo a parte. Nicola ad esempio ha grande curiosità, si avvicina per vederci lavorare in allenamento, fa domande. E questo fa bene al nostro ruolo".
La solitudine del portiere esiste? "Per molti aspetti sì, ma in un gruppo è bello sapere che puoi contare sugli altri. E che gli altri possono contare su di te".
Si può farle un’intervista senza nominare il suo rifiuto all’Atletico? "Spero che un giorno si riesca. È stata una scelta particolare, volevo continuare il mio percorso a Udine e il giudizio degli altri è stato condizionato dal fatto che l’anno dopo sono rimasto in panchina. Ma in quel momento lì non si poteva sapere".
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