interviste

Salernitana, l’ex preparatore: “Il Napoli arriva meglio al derby, ma ha un problema”

Giovanni Montuori

Le parole del preparatore atletico Domenico Melino sulla condizione delle due squadre

A Radio CRC, nel corso della trasmissione “Si Gonfia la Rete", è intervenuto Domenico Melino, preparatore atletico ed ex preparatore della Salernitana, che ha parlato del derby col Napoli.

Salernitana, l'ex preparatore sul Napoli

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La Salernitana? Ho avuto modo di seguirla sia l’anno scorso che quest’anno. L’anno scorso era una squadra più pratica con Paulo Sousa, riusciva a capitalizzare le poche occasioni che aveva, mentre quest’anno purtroppo non è così. È chiaro che magari nella fase iniziale hanno avuto due infortuni importanti come Coulibaly e Dia, è normale che la squadra ne abbia sofferto. Credo che abbia tutte le condizioni per riuscire a rimettersi in carreggiata. Spero riescano a rimettersi in carreggiata per arrivare alla salvezza. Credo che il Napoli arrivi meglio al derby. Come tutti i derby è aperto a tutti i risultati. So quanto il popolo salernitano tiene a questa partita, durerà un mese. Il Napoli arriva un attimino meglio anche complice la rimonta contro il Milan. Sicuramente lo stadio sarà strapieno e ci sarà un ambiente molto caldo.

Il problema del Napoli? Io credo che Spalletti faceva altre richieste. Magari è cambiato il modo di interpretare la gara con Garcia e magari ha delle richieste diverse. Non conoscendo come si allenano e quello che fanno, posso dire ciò che vedo in televisione. Molte volte prepari le partite durante la settimana, ma in campo risulta tutto diverso. Adesso tutti sanno tutto e nel dettaglio di quello che succede, ma poi in gara le variabili sono molteplici. Penso che Garcia sia stato bravissimo a cambiare in corsa nel secondo tempo e si è vista una squadra diversa. La partita ha milioni di variabili. Ci sono tante partite in una partita. Da fuori è difficile dare un giudizio se non conosci il lavoro nel dettaglio. L’anno scorso ho avuto modo di vedere per 3/4 giorni il lavoro di Spalletti che chiedeva tanto. Forse il lavoro è diverso da quello di Garcia. La preparazione fisica, tecnica e tattica sono un tutt’uno. L’assenza di Osimhen? Stiamo parlando di uno dei giocatori più forti in Europa. Averlo o non averlo cambia il mondo. Ama giocare da solo davanti con due giocatori esterni dove lui è abilissimo. È un giocatore straordinario secondo me è come mangiare e stare a guardare”.



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