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interviste

Rongoni: “A Napoli bella esperienza, contento della ripartenza. Di Lorenzo mi impressionò”

Giovanni Montuori
Le parole dell'ex preparatore atletico dello staff di Rudi Garcia

Paolo Rongoni, preparatore atletico ed ex Napoli nello staff di Rudi Garcia, ha parlato a TMW Radio soffermandosi anche sull'esperienza in azzurro:

"E' un periodo critici questo per l'organismo, tutti i cambi di stagione sono sempre uno choc e il meteo attuale non aiuta sicuramente. Quando la temperatura scende drasticamente e piove, cambia la struttura del campo e gli infortuni muscolari o gli affaticamenti aumentano. ma è sempre così. Quando inizia l'Europa c'è il picco di infortuni. E credo che siamo solo all'inizio. Più un giocatore gioca, più è esposto a infortuni, lo dicono gli studi. Che si gioca troppo lo si sa da anni ed è una tematica da affrontare se si continuano ad aumentare le partite". 

Come avviene il recupero con tanti impegni ravvicinati? Come si gestisce tutto?

"Ogni staff e allenatore ha la propria filosofia. Per esperienza, un minimo di lavoro va fatto durante le coppe. La partita sostituisce la seduta di allenamento importante del martedì o mercoledì, quando una volta si faceva invece la doppia seduta. Sicuramente se hai una rosa lunga e riesci a far ruotare i giocatori, questo è la miglior forma di prevenzione. Poi lo staff deve tenere sotto controllo sotto vari aspetti i giocatori e i loro parametri. Lo stress però rimane alto e molto spesso è molto più pesante affrontare una stagione con l'EL piuttosto che con la Champions, perché l'EL si gioca il giovedì. Il miglior metodo di prevenzione però è avere una rosa ampia e adottare il turnover".

Preparazioni in città rispetto alla montagna possono incidere sugli infortuni?

"Ci sono i problemi legati alla logistica, sei a casa tua e hai il tuo centro d'allenamento iper-fornito e quindi si preferisce rimanere in città. Oggi per i ritiri servono infrastrutture adeguate e non è semplice trovare strutture del genere. Mette in crisi più che altro fare tante amichevoli in giro, perché anche il viaggio incide sulla fatica. Tutto questo stress porta a problemi di sovraccarico che sono normali. L'infortunio non è mai legato a un fattore. Giocare sempre sul filo del rasoio vuol dire essere vicini sempre all'infortunio".


Che ricordo ha dell'esperienza al Napoli?

"E' stata una bella esperienza, sappiamo come è andata lo scorso anno ma sono contento che siano ripartiti forte, gli auguro il meglio. Ha dei buoni atleti di base, che sono disposti a spingere e con buone qualità. Di Lorenzo ha veramente una grande gamba".