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interviste
VERCELLI, ITALY - APRIL 28: Reginaldo (L) of Pro Vercelli FC salutes Alessandro Lucarelli of Parma Calcio during the serie B match between Pro Vercelli FC and Parma Calcio at Stadio Silvio Piola on April 28, 2018 in Vercelli, Italy. (Photo by Valerio Pennicino/Getty Images)
L’ex attaccante di Siena e Parma Reginaldo è intervenuto ai microfoni di Kiss Kiss Napoli nella trasmissione “Il calcio della sera”:
“Conte? Ho avuto il mister e so come lavora, se lui vorrà tenere Kvara e Di Lorenzo con la volontà dei calciatori di rimanere mettendosi a disposizione, con anche i calciatori che lui richiede, è normale che possono divertirsi. Lui è uno che ti fa lavorare tanto ma le partite le fai con le “sigarette in bocca” perché in partita hai le gambe libere. Però se i calciatori vogliono andare via per questione di soldi o perché è finito un ciclo con la società allora a quel punto bisogna dargli la possibilità di partire. Poi sul mercato bisognerà accontentare Conte, magari con i soldi di quelle cessioni, ogni allenatore ha quei quattro/cinque giocatori che si vuole portare ovunque e secondo me è giusto così. Il Napoli ha paura soltanto di trovare calciatori pronti per giocare nel calcio italiano, invece quelli già in rosa sono abituati e già pronti per fare bene, anche perché brutte figure Conte non ne vuole fare. Ricordo che eravamo in ritiro punitivo a Messina, e io feci 24h di volo dal Brasile per tornare in Italia e non mi aspettavo di dover fatto subito tutto il lavoro tosto, e mi ero presentato comunque già allenato in Brasile. Mi aspettavo un lavoro più leggero ma lui invece mi fece fare blocchi ulteriori per raggiungere la soglia degli allenamenti. Protestai e Conte mi mandò subito sotto la doccia ed io non lo volevo vedere più, poi Perinetti e Faggiano riuscirono a farmi ragionare e ricucimmo lo strappo. L’anno dopo lo incontrai come avversario quando era alla Juventus e ci salutammo con affetto e mi diede anche tantissimi consigli, perché come persona è eccezionale e devo dire che se a quarant’anni gioco ancora lo devo alla mentalità che mi ha insegnato”.
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