Se ho parlato con Conte? Certo, abbiamo parlato un po'. Sono un suo grande estimatore, ci siamo confrontati e lo ringrazio pubblicamente perché mi ha dato la possibilità di chiacchierare. Mi ha sorpreso che si sia informato sul nostro campionato e della scelta, di come sono arrivato alla scelta della difesa a tre. Conte mi ha detto: 'Noi purtroppo siamo come dei sarti, dobbiamo esser bravi a cucire il giusto sistema di gioco addosso a dei calciatori. E oggi abbiamo la fortuna di avere giocatori molto disponibili a seguire le nostre idee'. Mi ha dato il consiglio di insistere su ciò che uno ha in testa. Lo ringrazio, è un grande allenatore. Penso sia stato bravo a metter da parte le sue idee per dar spazio ai valori della rosa del Napoli: questo denota che grande allenatore è. Neres-Simeone? Sei gol in due, ma c'era pure Ngonge! Hanno un'altra macchina, hanno un altro motore! Loro la palla, massimo due tocchi: quella è la differenza. Simeone, al di là dei gol, fa un lavoro impressionante. Ho parlato coi miei difensori e mi han detto: 'Mister, non sai mai che scelta fa!'. Questa è la forza del Cholito. Neres diventa imprendibile, invece, sotto certi aspetti. Che modulo ha usato Conte? Oggi era un 4-3-3, con Mazzocchi e Spinazzola terzini. Mario Rui faceva il playmaker, con Zerbin e Folorunsho come mezzali e Neres-Simeone-Ngonge davanti. Facevano dei movimenti che a volte andavano a occupare gli spazi centralmente gli esterni d'attacco, con Spinazzola e Mazzocchi a fare le ali e ad attaccare sui braccetti: si vede che è una squadra che si sa adattare e che ha tante armi!".
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