Le manovre salvavita, da fare o non fare, in casi come questi:
1. In caso di crisi epilettica, con irrigidimento e poi scosse cloniche intense, non tentare mai di aprire la bocca per cercare di estrarre la lingua. Appena la crisi termina il respiro si ristabilisce da solo, occorre soltanto evitare che la persona cadendo si faccia male, non immobilizzarlo forzatamente mentre si scuote, adagiarlo su un fianco appena le scosse sono terminate.
2. In caso di una persona colta da un malore improvviso per prima cosa adagiarla su una superficie sicura e chiamare immediatamente il 112; controllare se respira e se il cuore batte, per esempio sentendo il polso. In attesa dell’arrivo dei soccorsi se il cuore non batte regolarmente si può utilizzare un defibrillatore (ammesso che in quel luogo sia a disposizione) oppure in caso di arresto completo cardio-respiratorio procedere al massaggio cardiaco e alla respirazione bocca a bocca. Si tratta di effettuare una vera e propria rianimazione cardio-polmonare (RCP), che in genere effettuano i soccorritori esperti nel farla.
Da quanto detto risulta che “spostare” la lingua non serve a nulla in condizioni di malore importante dovuto a problemi cardio-respiratori. In questi casi è fondamentale invece l’arrivo tempestivo dei soccorritori, perché un arresto cardiaco di durata superiore ai 5 minuti è molto pericoloso per la salute del nostro cervello.
Quando invece è fondamentale disostruire le vie aeree? “Quando l’ostruzione è dovuta ad un corpo estraneo che ha creato un vero e proprio “tappo” nelle vie aeree che blocca completamente il passaggio dell’aria. In questi casi occorre far risalire il “tappo” e si può praticare la manovra di Heimlich. Questa manovra, che prende il nome dal suo inventore, consiste nel comprimere il diaframma di persone coscienti, spingendolo verso l'alto, in modo da causare un colpo di tosse (determinato artificialmente dal violento aumento della pressione intratoracica) e la conseguente espulsione del corpo estraneo”.
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