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interviste

Plastino: “Garcia ideale per il post-Spalletti. Osimhen? Non me ne priverei mai”

Tony Sarnataro
Tony Sarnataro Giornalista 

Il noto giornalista è intervenuto quest'oggi nel corso della trasmissione Forza Napoli Sempre in onda su Radio Marte

Il giornalista Michele Plastino è intervenuto nel corso della trasmissione Forza Napoli Sempre, condotta da Gianluca Gifuni, in onda su Radio Marte. A seguire le sue principali parole.

Le parole di Plastino

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"La scelta di Garcia la ritengo molto intelligente e ritengo Garcia uno che sa vivere, sa adattarsi, sa capire le situazioni. Lo ritengo ideale, sulla carta, per il post Spalletti. Anche perché è uno che si informa, capisce, si informa sull'ambiente. Dal punto di vista tecnico-tattico con la Roma lui aveva sempre un po' seguito le orme precedenti, tra l'altro anche quelle di Spalletti perché ha alternato il 4-2-3-1 al 4-3-3. Calcisticamente sono romantico e se penso al Napoli di quest'anno la prima faccia che mi viene in mente è Osimhen e non me ne priverei mai. Non me ne vogliano allenatore e presidente. E, a proposito di incedibilità, io non ho memoria di un presidente che abbia detto “non mi priverei mai di un giocatore”. E la questione non riguarda solo De Laurentiis; è che ci dobbiamo, in ogni caso, rassegnare a questo calcio che è cambiato tantissimo e se lo vogliamo amare lo amiamo ancora ma con un bel po' di delusioni".

Su Garcia

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"Garcia con la Roma ha giocato bene e ha rischiato di vincere lo scudetto. Lui fece anche tante polemiche perché si sentiva ostacolato dal grande potere ma la Roma giocava bene e lui si distinse anche molto per signorilità e questo in una città come Napoli lo avvantaggia di molto. D'istinto dico che è più duro privarsi di un giocatore come Osimhen. Dall'altra parte sono rimasto folgorato da Kim, perché ho intravisto il giocatore guida di una difesa. Un po' come Baresi. Anche se alla fine dico che Osimhen è Osimhen. Garcia probabilmente già conosce il problema dei rigori, delle punizioni etc che nel Napoli esiste. Ricordiamoci che i giocatori di qualità con l'addestramento e con la convinzione che gli dà l'allenatore riescono a tutto. Quindi io sono convinto che questo tabù prima o poi finirà né, d'altra parte, si possono acquistare calciatori solo per battere i rigori o le punizioni"