Antonio Conte e il Napoli, con lo scorrere delle ore, si avvicinano a grandi passi l'un l'altro. Un binomio che sembrava inimmaginabile e che invece sta per diventare realtà, con la firma che sembra ormai imminente. In merito, è intervenuto Maurizio Pistocchi, con un post sul suo account X.
interviste
Pistocchi: “Conte-Napoli può essere il matrimonio dell’anno ma ho un dubbio, vi dico”
Pistocchi: "Conte può rendere il Napoli competitivo, ma ci sono delle carenze"
—"Quello tra Conte e il Napoli sarà il matrimonio dell’anno o rischia di essere un fallimento? L’ultimo Antonio Conte, quello al Tottenham, non era quello dell’Inter, a partire dalla disposizione, passata dal 3:5:2 al 3:4:2:1, con la coppia Son Kulusevski alla spalle di Kane, e due mediani di lotta e governo, Bentancur e Hojbjerg a centrocampo. Nel Napoli di Conte, considerando la probabile cessione di Osimhen al Chelsea, per Lukaku + 80mln€?- e sempre che Kvara -per il quale potrebbe esserci un ruolo più centrale, alla Son rimanga, ci saranno un po’ di scelte da fare, soprattutto a centrocampo, alcune-Lobotka e Politano- molto dolorose. Dal punto di vista tecnico, mi sembra evidente come l’idea di calcio di Conte non sia coerente con quelle dei precedenti allenatori, da Benitez in poi, idea esaltata prima da Sarri e poi da Spalletti con gioco e risultati eccellenti, ma che si avvicini di più a quella del primo Mazzarri, calcio codificato, difesa bassa e ripartenze. Sarà apprezzato dal pubblico esigente del Maradona, abituato da anni ad un calcio di possesso e dominio? Se arriveranno subito i risultati certamente si, in caso contrario sarà un problema. C’è poi il nodo De Laurentiis, con il quale tutti i precedenti allenatori hanno avuto un rapporto difficile da gestire, e ci sono i vari problemi di un club con molte carenze organizzative, che il tecnico salentino dovrà gestire con il suo staff e la sua grande esperienza. Insomma, Conte è bravo, molto bravo, avrà voglia di rivincite, dopo l’ultima non esaltante esperienza con il Tottenham e il suo Napoli sarà competitivo, ma la sua scelta costituisce tecnicamente una inversione di tendenza rispetto a quelle fatte negli ultimi 10 anni ( ritorno di Mazzarri a parte) : sarà l’uomo giusto per la ricostruzione ? Qualche dubbio mi viene, ma la piazza lo aspetta come il Messia. E allora : in bocca al lupo".
© RIPRODUZIONE RISERVATA