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interviste

Pillon: “Annata agitata per il Napoli, ADL si faccia della domande. Sul Genoa…”

Raffaele Troiano
Intervenuto ai microfoni di 1 Station Radio, ex allenatore rossoblù si è espresso sull'imminente match contro i partenopei

Bepi Pillon, ex allenatore del Genoa, è intervenuto ai microfoni di 1 Football Club, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, dove ha parlato dell'imminente sfida tra il Napoli ed il Genoa, ma non solo. Ecco quanto, delle sue parole, è stato evidenziato dalla nostra redazione!

Pillon: "Ecco come il Genoa può mettere in difficoltà il Napoli di Mazzarri..."

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Di seguito le dichiarazioni di Bepi Pillon ai microfoni di 1 Station Radio: "Ieri il Madrid ha avuto più difficoltà, mentre il City era due spanne sopra il Copenaghen. Quello della Lazio, invece, sarà uno scontro importante. Tuttavia, i bavaresi non stanno attraversando un buon momento ed i biancocelesti potrebbero approfittarne".

Su Napoli-Genoa: "Da quando è arrivato Gilardino le cose sono cambiate, soprattutto sul piano del gioco. I tecnici italiani sono i migliori sotto il profilo dell’organizzazione e della mentalità. È un Genoa che, dunque, gioca molto bene e che potrebbe creare difficoltà al Napoli se confermerà l’approccio della squadra che non rinuncia alla qualità della manovra. Gli azzurri non vivono un’annata felice, sicuramente diversa dalla stagione precedente. Le difficoltà sono evidenti ed anche il presidente dovrebbe interrogarsi…".

Sugli addii in estate: "Quale addio tra Spalletti e Giuntoli e Kim ha influito maggiormente? Da quando è arrivato Giuntoli al Napoli, la squadra ha sempre fatto bene. Ho avuto il direttore a Carpi e conoscono le qualità di Cristiano, soprattutto nella capacità di scegliere i calciatori e nel fare da cuscinetto tra società e calciatori. Spalletti è un ottimo allenatore ed anche una bravissima persona. Ho giocato con lui e non posso che spendere buone parole per lui".


Sul Genoa: "Se fossi in Mazzarri, ritornerei col 4-3-3. Una squadra che ha vinto con questo modulo, che sa cosa fare e crede nel 4-3-3, deve poter giovare della continuità di assetto. La mentalità del Napoli è questa e, pertanto, perché cambiarla?".

Sulla scelta del centravanti: "Raspadori è giovane ma non è l’ultimo arrivato. D’altronde, gioca in Nazionale. Ha ancora molto da migliorare, la pressione in azzurro è tanta e sono convinto abbia ancora ampi margini di crescita. Punterei su di lui. Naturalmente, con Osimhen cambiano molte cose, anche il modo di giocare. Possono essere sfruttate le corsie esterne ed i cross. Il nigeriano è un attaccante completo".


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