Ignacio Pià è intervenuto ai microfoni di 1 Station Radio. L'ex attaccante azzurro ha detto la sua sul sistema di gioco creato da Spalletti e non solo. Pià ha difatti esaltato le capacità di Raspadori di adattarsi in ogni ruolo dell'attacco azzurro.
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Pià: “Spalletti è uno stratega. Raspadori ha doti uniche nell’attacco azzurro”
Pià esalta Raspadori: "Nell'attacco azzurro è l'unico che si adatta perfettamente ad ogni ruolo"
Di seguito ecco le dichiarazioni dell'ex Napoli: "Mondiali? Ci stiamo godendo questa competizione in un periodo particolare. Poiché non c'è l'Italia, sto sostenendo il mio amato Brasile. C'è tanta agitazione, ci auguriamo di vincere il torneo. Ha sempre dimostrato tante prove di forza sin dall'inizio della Coppa del Mondo. Brasile e Francia, infatti, sono le favorite, è il Mondiale, tuttavia, anche delle sorprese. Vedi il Marocco, squadra che ha una grossa intensità, la quale ha eliminato la Spagna. Non è detto che le favorite debbano sempre vincere, ma le nazionali brasiliana e francese sono le candidate principali.
Un pensiero sul futuro di Ronaldo? Credo che Cristiano possa restare nel calcio che conta, non può avere sicuramente l'impatto di alcuni anni fa, anche per l'evoluzione del calcio e dei giocatori. Ma penso che per la sua storia e lo spettacolo regalato in campo in questi anni, non abbia intenzione o bisogno di guadagnare cifre elevate di denaro in un campionato di livello inferiore. È un calciatore fuori dal comune, non credo che si accontenterà dei soldi e di giocare in un campionato che non rispecchia il suo valore.
Raspadori? Il calciatore di qualità si adatta a qualsiasi ruolo, poiché riesce a trovare anche autonomamente la propria collocazione in campo. Spalletti è uno stratega, cambia mentalità ai suoi calciatori. Ha sicuramente l'idea di schierare Jack in quel ruolo durante la seconda parte di stagione. Raspadori ha tante qualità, è un ottimo calciatore.
Il mio gol più bello? Tutte le reti con la maglia azzurra mi hanno lasciato qualcosa di speciale. Ricordo volentieri quella siglata durante Napoli-Torino, partita d'altronde persa in casa. La costruzione di gioco che ha portato al gol è stata incredibile, per la manovra applicata è stato il più bello. Come anche quello di Treviso.
Il pubblico di Napoli può incidere positivamente? È un tasto rilevante. Dove c'è tanta passione, si incrementa tanto anche la delusione quando non si vince. È una piazza che ama tanto, ma pretende tanto. È una piazza esigente, vissuta da tanti calciatori straordinari, come anche Diego Maradona. Non è facile vivere a Napoli e gestire questa viscerale passione, ma tale situazione può anche giovare al calciatore stesso, per motivarlo a fare sempre di più. C'è, tuttavia, il doppio aspetto della medaglia, la responsabilità e la pressione aumentano ed è difficile gestire così una situazione simile".
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