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Pià: “Natan va aspettato, il Napoli non ha sbagliato valutazione su di lui”

natan napoli
A Radio CRC è intervenuto l'ex calciatore azzurro, soffermandosi sul neo acquisto del Napoli
Domenico D'Ausilio
Domenico D'Ausilio Vice caporedattore 

A Radio CRC è intervenuto Inacio Pià, ex calciatore e intermediario Confederacao Brasileira de Futbol, soffermandosi sul difensore connazionale Natan, neo acquisto del Napoli.

Pià su Natan

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“Natan? È un giocatore forte, ma viene da un calcio completamente diverso. Va aspettato, ma le qualità ci sono. Kim era uno dei difensori più forti in Europa e sta facendo veramente bene anche in Germania. Natan avrà la possibilità di far vedere le sue qualità, ma va aspettato. Se vogliamo che faccia quello che faceva Kim siamo sulla strada sbagliata, ma a lungo le sue qualità verranno fuori. È stato preso per giocare e non penso che il Napoli abbia sbagliato valutazione sul giocatore. C’è un allenatore nuovo, il giocatore è stato preso per giocare e se non gioca ancora, vuol dire che Juan Jesus dà più sicurezze a Garcia. Però non penso che il Napoli abbia sbagliato valutazione e non abbia il coraggio di far giocare Natan. Bisogna metterlo in condizione di giocare, prima gioca, prima affronta le difficoltà e prima vengono fuori le sue qualità. 


Giocando con un modulo del genere, per le qualità che ha Raspadori riesci ad essere più determinante. Però la posizione ideale per far sì che le sue qualità rendano al massimo, è dietro la prima punta. Mio figlio? Sta crescendo, ha 15 anni e ad aprile ne farà 16. Gli auguro veramente di potersi togliere le sue soddisfazioni nel calcio. È uno che si adatta tantissimo lì davanti. Ha una facilità di adattamento molto veloce, tecnicamente è molto bravo. Vediamo strada facendo quale sarà il suo percorso. Da quando ha iniziato è sempre riuscito a portare a casa qualche trofeo dal punto di vista individuale. Lui deve vivere al massimo e sognare in grande, perché se sogni in grande, se ti realizzi lo fai in grande. È giusto che io gli stia vicino e lo aiuti. Penso che lui sia fortunato ad avere una persona che ha vissuto quello che lui sta vivendo. Io gli dico sempre che lui deve fare la sua storia facendo il massimo per rendere al massimo. Adesso si deve divertire, poi se diventa un lavoro significa che è stato bravo”.

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