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interviste

Perinetti: “Non era prevedibile un Napoli simile, la società ha fatto la differenza”

Tony Sarnataro

A “1 Football Club" su 1 Station Radio, è intervenuto Giorgio Perinetti, ds Brescia

A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Giorgio Perinetti, direttore sportivo del Brescia. Di seguito, un estratto raccolto dalla redazione de IlSognoNelCuore.com.

Le parole di Perinetti

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“Non era legittimamente prevedibile un Napoli così. Tuttavia, già lo scorso anno il Napoli riuscì ad inserirsi per la lotta scudetto, lasciando prevedere un certo spessore della squadra. Inoltre, la campagna acquisti ha dotato la rosa di elementi nuovi ma di assoluta qualità, e soprattutto motivati, la società ha dunque saputo fare la differenza. Fattori che, assieme alla sapiente gestione di Spalletti, hanno determinato il divario con le inseguitrici, di una squadra fortissima che riesce ad essere sempre squadra, a differenza delle avversarie. È un’annata straordinaria”.

Sulla Champions

“Ci sono delle possibilità per un percorso ottimale. L’Europa, tuttavia, riserva molte difficoltà. Oltre alla fortuna, che in certe competizioni è fondamentale, il Napoli dovrà affrontare top club e squadre straniere che godono di campionati nazionali sicuramente più allenanti. Soprattutto per intensità di gioco. Certo, più la forbice in campionato si allarga, migliori saranno le condizioni per il Napoli di approcciare in Champions”.

Sulla lotta Champions

“C’è Hojlund che sta facendo molto bene, mi ha colpito per la sua capacità di giocare sia spalle alla porta che in profondità. Permettetemi di dire una cosa su Kvaratskhelia: mi auguro che le sue prestazioni, ed i suoi dribbling, possano permettere di tornare ad un calcio diverso, ad un passato in cui ai giovani veniva concesso di prendere la sana iniziativa. Le certezze del Milan non offrono ottimistici auspici. Starà a Pioli rimettere la squadra sul binario giusto. L’Atalanta, invece, è molto intrigante, seppur permane l’interrogativo della continuità. I giallorossi saranno una squadra difficile da battere che, pur non entusiasmando dal punto di vista del gioco, godono di una ottima difesa”.

Su Osimhen

“Un giocatore giovane, pronto per riconfermarsi tanto in Italia quanto in Europa. Credo che la possibilità di giocare per la vittoria di trofei importanti, da protagonista, possa fare la differenza ed indurre alla permanenza. Il club, però, ha dimostrato in passato di saper sopperire a cessioni eccellenti. La crisi economica del nostro calcio esige investimenti ingenti, non prospetta dunque un futuro differente. Non sono più pensabili i presidenti tifosi degli scorsi decenni. Oggi è necessaria oculatezza finanziaria e capacità gestionale, fattori fondamentali di un calcio-business. Il connubio ideale sarebbe quello tra un presidente come quello azzurro ed un fondo finanziariamente solido. Anche se andrebbe considerata le necessità, di chi sostiene economicamente, di gestire i propri soldi”.