Calcio Napoli 1926
I migliori video scelti dal nostro canale

interviste

Perinetti: “Napoli squadra da battere se tiene Osimhen, vincere aiuta a vincere”

Perinetti: “Napoli squadra da battere se tiene Osimhen, vincere aiuta a vincere” - immagine 1
Il noto dirigente è intervenuto a "Marte Sport Live - tiro al bersaglio" su Radio Marte sui temi attuali in casa azzurra
Tony Sarnataro
Tony Sarnataro Giornalista 

Il direttore Giorgio Perinetti è intervenuto a "Marte Sport Live - tiro al bersaglio", condotto da Francesco Marciano su Radio Marte, sui temi attuali in casa azzurra e del calcio italiano. A seguire le sue principali parole.

Le parole di Perinetti

—  

“Vado in una società di grande tradizione, per riportare l'Avellino ai fasti di una volta, è una piazza appassionata, faremo il possibile con Rastelli per dare soddisfazioni e gioie ai nostri tifosi. Il Napoli? La squadra è la stessa, la partenza di Kim era inevitabile, c'era la clausola ma il club ha dimostrato di saper trovare soluzioni, certo non sarà facile sostituirlo. Comunque Garcia è un grande tecnico che conosce il calcio italiano, gli azzurri sono in buone mani. Bisogna lavorare, si parte dallo scudetto con l’obiettivo di ripetersi e, perché no, migliorarsi. Napoli squadra da battere? Vincere aiuta a vincere, dà consapevolezza e autostima, non presunzione, è chiaro che con Osimhen è un discorso diverso. Gli attaccanti sono merce sempre più rara. Se il Napoli riesce a tenerlo le cose saranno certamente favorevoli, per gli azzurri".


Su Meluso

—  

"Persona e dirigente competente, professionale, discreta. Farà bene nel contesto Napoli, che ha un settore scouting di primissimo livello. Come far fronte al "saccheggio" arabo? L'arma è l'intelligenza, l'intuito, l'arguzia, oggi in Arabia Saudita cercano giocatori ancora nel pieno degli anni, stanno abbassando l'età media per creare competitività e attrattiva nel loro campionato. Purtroppo non si può fare nulla, se non provare a far giocare i più giovani, formarli, lasciarli giocare senza irrigidirli nel tatticismo esasperato, farli sbagliare. Un tempo avevamo un settore giovanile florido, poi l'abbiamo abbandonato, bisogna essere attenti nel seguire i giovani ed aiutarli nella loro crescita. Tendiamo ad essere comprensivi con i vecchi che sbagliano e trancianti con i ragazzi: occorre equilibrio. Le altre? Una volta il 15 luglio le nostre squadre erano tutte formate, se ne parlava poi nel mercato di riparazione. Ora si va in ritiro e si comincia a lavorare, per vedere organici al completo ci vorrà ancora molto tempo".