"No, assolutamente, il problema non è questo. Andare all'estero mi ha dato tanto, ho visto metodologie, strutture e abitudini molto diverse. Il punto è il rapporto con i giovani, perché dalla Spagna all'Inghilterra si anticipano i tempi e si mettono in campo. È evidente che un giovane non ha esperienza, ma ha altre cose e io mi concentro su quelle. Ogni età ha il suo fascino,però essere giovani non è un limite".
Ha detto che il calcio è musica. In che senso?
"Sotto tanti aspetti, per il ritmo, intanto. Anche quando si gioca, i giocatori devono percepire lo stesso ritmo, rallentando e accelerando quando serve, insieme. Poi perché la musica trasmette emozioni e anche il calcio deve trasmetterle. Infine mettiamo spesso la musica perché abbassa il livello di stress. Non do consigli però ricordo sempre che prima di una partita alla Juve io ascoltavo Pino Daniele, ma quasi non lo sentivo perché Davids aveva sparato a palla nelle sue orecchie Rocky. Prima ognuno ha la Sua canzone poi in campo si canta insieme".
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