“Nel raccontare le gare di ieri, partendo dalla vittoria della Juventus, devo dire che è stata una vittoria meritata. La Juventus ha giocato come doveva, con attenzione e sfruttando al meglio le occasioni create. Lo ha fatto con intelligenza, bravura e competenza. È una vittoria che considero meritata. Quando si batte un avversario forte come il Manchester City, anche se è in difficoltà, è riduttivo parlare solo dei problemi della squadra avversaria. Credo che la Juventus abbia disputato una partita importante contro un avversario altrettanto importante, riuscendo a vincere con merito”.
C’è stato il ritorno al gol di Dusan Vlahović, un attaccante che, pur non essendo al massimo della forma, rimane di altissimo profilo. Qual è la sua opinione?
“Concordo. Vlahović è un giocatore con caratteristiche uniche, difficili da trovare oggi in Italia. È un attaccante che può fare la differenza anche nei momenti difficili. È chiaro che non sta attraversando un ottimo periodo, ma è un giocatore che, in qualsiasi momento, può cambiare gli equilibri di una partita. Offre un riferimento importante in attacco, cosa che pochi riescono a fare. Il suo gol in Champions è sicuramente una grande iniezione di fiducia per lui e per la squadra”.
Non crede che, viste le idee tattiche di Thiago Motta, che sembrano non sfruttare appieno le caratteristiche di Vlahović, sarebbe meglio per entrambe le parti separarsi?
“No, non credo. Come ho detto, Vlahović è un giocatore importante, con caratteristiche uniche. Piuttosto, bisogna metterlo nelle condizioni ideali per rendere al massimo, anche nel sistema di gioco di Thiago Motta. Penso che possa adattarsi bene alle idee dell’allenatore, nonostante spesso si cerchi di non dare riferimenti in attacco. Nel calcio di oggi, un riferimento importante negli ultimi metri è essenziale, come dimostrato anche nella gara di ieri”.
Parlando del Bologna, al momento quartultimo nella classifica del girone unico di Champions con due punti frutto di due pareggi: crede che questa esperienza europea rischi di oscurare i buoni risultati ottenuti in campionato?
“Sono d’accordo con te. Quest’anno il Bologna sta affrontando una nuova esperienza, diversa dal campionato, con tutti i suoi giocatori che si trovano a disputare qualcosa di inedito. La Champions League è diversa, con emozioni e ambienti particolari. Tuttavia, il Bologna sta continuando il percorso di crescita iniziato in campionato, mantenendo i risultati della passata stagione. Questa esperienza in Champions deve essere vista come un’occasione di crescita, sia per i giocatori che per il club. Ma in campionato stanno facendo bene, hanno gli stessi punti della passata stagione con una gara in meno”.
Allora perché si critica spesso Italiano?
“Perché in Italia gli allenatori vengono criticati facilmente. Purtroppo, è un problema culturale. La critica attira più attenzione delle lodi. Come allenatore, posso dire che raggiungere un obiettivo è difficile, ma mantenerlo lo è ancora di più. Il Bologna, ad esempio, sta facendo un lavoro importante, consolidando quanto costruito nella scorsa stagione. Le critiche spesso non tengono conto del contesto e degli sforzi necessari per mantenere certi standard”.
Il Napoli, dopo un decimo posto l’anno scorso, sta andando oltre ogni aspettativa?
“Assolutamente. Il Napoli sta facendo un lavoro straordinario, considerando il cambio di guida tecnica e di approccio tattico. È normale che ci sia un periodo di adattamento, ma oggi la squadra ha trovato un equilibrio. L’allenatore sta continuando a lavorare per migliorare ulteriormente. Il Napoli ha tutte le carte in regola per puntare ai vertici, anche se vincere il campionato dipenderà da molteplici fattori”.
Tra i centrocampisti della Serie A, chi sceglierebbe come prototipo di calciatore ideale?
“McTominay. È un giocatore moderno, fisico, tecnico e intelligente. Per il calcio di oggi, è completo e funzionale. Mi fa impazzire”.
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