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Pavarese: “130 milioni per Osimhen, non ci penserei due volte. C’è già il sostituto”

Domenico D'Ausilio
Domenico D'Ausilio Vice caporedattore 

A Radio Punto Nuovo è intervenuto l'ex direttore sportivo del Napoli, soffermandosi anche sul possibile nuovo tecnico azzurro

Ai microfoni di Radio Punto Nuovo è intervenuto Gigi Pavarese, ex direttore sportivo del Napoli, soffermandosi sul possibile nuovo tecnico azzurro e il futuro di Victor Osimhen.

Pavarese sul prossimo tecnico del Napoli e il futuro di Osimhen

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"Nuovo allenatore del Napoli? Fermo restando che personalmente sono fiducioso che qualunque sia la scelta che attuerà il presidente sarà oculata, giusta. Tenendo conto che non ha mai sbagliato. Questo mi dà maggiore fiducia. Stiamo sentendo tanti nomi, c'è chi dà per scontato che Sousa ha già firmato qualche giorno fa con il Napoli, la corrente Galtier, quella Benitez. Sinceramente io propendo per quella del presidente, qualunque essa sia. Sarà oculata, tendente alla crescita della squadra e anno dopo anno ha sempre messo in risalto i suoi miglioramenti, non solo a livello societario. Giuntoli? Non mi permetto di dare giudizi. Dispiace per un professionista come lui, ha fatto tanto per il Napoli contribuendo in maniera esponenziale alla crescita della squadra. Dispiace che sia nella possibilità di lasciare. Non sappiamo se gli è stato proposto un rinnovo da parte del Napoli. Uno come Giuntoli non merita quanto sta accadendo adesso.

Paura che programmi il suo futuro già da ora? Sono del parere che quando una coppia non ha più la stessa intesa è giusto che le strade si dividano. Non bisogna trattenere il coniuge che inizia a provare affetto verso altri lidi. Al di là di questo, che tocca un po' la mia sfera di competenza, mi è capitato in passato di trovarmi in questa situazione ma sempre risolta. Osimhen via? De Laurentiis ha già fatto valutazioni, grazie al lavoro dello scouting ha messo le mani su quello che sarebbe l'eventuale sostituto. Dovesse arrivare un'offerta da 130 milioni, io non ci penserei due volte. Ci sono rimasto molto male della scomparsa di Berlusconi che ha cambiato il calcio quanto e forse più di Ferlaino. Una rivoluzione in termini di mentalità, società, marketing nel calcio italiano. Un uomo che ha dimostrato di essere molto avanti ed è stato bello competere con quel Milan. Ma è pur vero che quello era un grande Napoli con il giocatore più forte al mondo".