Come va’ valutata la gestione del caso di Osimhen?
“Le sue aspettative erano ben diverse. A Parigi, magari. Però, si è arrivato ad un momento in cui il Napoli doveva cedere ai ricatti del giocatore: non ha ceduto, e ha fatto bene. Questa sua permanenza ha creato solo ritardi, perché Conte voleva i nuovi giocatori dall’inizio. Ma, alla fine, sono arrivati tutti quelli che ha indicato. Forse ci vorrà tempo, ma dopo il bel bagno di umiltà a Verona, la squadra ha reagito e, mentalmente, si stanno preparando per una stagione ambiziosa. La piazza ha ritrovato il sorriso con l’arrivo di Conte, ed i tifosi, sin dalla partita col Modena, hanno riempito lo stadio. Ora tocca ai giocatori”.
Lei crede possibile un cambio di modulo, vista l’abbondanza di centrocampisti?
“Si gioca sempre in undici. La differenza la facevano, la fanno e continueranno a farla coloro i quali fanno superiorità numerica. Non sono un appassionato di numeri”.
Ad esempio Neres, che salta l’uomo…
“In trentacinque minuti ha fatto due assist ed ha procurato un’espulsione: è un colpo da fantacalcio”.
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