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interviste
Padovan: “Spalletti è tornato. Israele esclusa? Bisogna fare un ragionamento”
A Radio Napoli Centrale, nel corso di Un Calcio alla Radio - 3° Tempo è intervenuto Giancarlo Padovan, giornalista: "Spalletti è tornato, l’Italia è tornata e le cose coincidono. Spalletti ha dimostrato di essere un allenatore duttile, sta facendo rendere al meglio i due esterni, di gran lunga i migliori giocatori della Nazionale e non si è inventato un Retegui che lotta su ogni palla, ma la scoperta la si deve a Mancini. Direi che ha trovato il coraggio di riproporre Tonali, rilanciare Ricci e i conti tornano. Dobbiamo aspettare per cantare vittoria, perché sarà tornare al Mondiale dopo gli ultimi due falliti. Io non ho nessun dubbio, per me ci andiamo, Spalletti e i giocatori sono una garanzia. La delusione grande è una garanzia di riscatto e di rivalsa, noi ci andremo e faremo anche bene. Rompo questa cortina di prudenza e dico che sono convinto sulla scorta delle prestazioni, della delusione, sono convinto per l’entusiasmo dei giocatori vogliosi di fare un passo alla volta.
Giusto trattare l’Israele come la Russia? Non lo so. È un tema su cui ho riflettuto individualmente, una risposta non ce l’ho. Escludere, per me, è brutto e lo sport dovrebbe, retoricamente, servire per unire. Quando arrivava l’Olimpiade c’era la tregua. Ora mi sa che siamo lontani, un ripensamento UEFA e FIFA devono averlo: se la Russia è stata esclusa in maniera tanto feroce e drastica, almeno affrontare l’argomento e il pensiero bisogna farlo. Non so cosa sia giusto, ma è sicuramente giusto ragionarci e portare i pro e i contro. Ho dei dubbi che il calcio possa mettere pace alla guerra o incitare Netanyahu a non fare ciò che sta facendo. Mondiale per Club e denuncia per le troppe partite giocate? Non credo avrà un risvolto importante, anche se sono contro i sindacati dei giocatori, anche se sono contro le società, contro alcune leghe, ormai la FIFA si è esposta tanto e troppo per tornare indietro. Sul fatto che si gioca troppo, è vero, ma ci sono anche tanti giocatori e penso che se qualcuno si infortuna, può essere sostituito e recuperato, non credo che il calcio possa fermarsi, ma rischia anche di morire di overdose".
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