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Ordine: “Berlusconi era dieci anni davanti a tutti. Monza? Ora sarà difficile”

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A Radio Napoli Centrale, nel corso di Un Calcio alla Radio di Umberto Chiariello, è intervenuto il noto giornalista
Tony Sarnataro
Tony Sarnataro Giornalista 

A Radio Napoli Centrale, nel corso di Un Calcio alla Radio di Umberto Chiariello, è intervenuto Franco Ordine, giornalista, sui temi attuali in casa azzurra. A seguire le sue principali parole.

Le parole di Ordine

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"La cosa che mi colpisce sempre, tutte le volte che mi chiedono del rapporto con Silvio Berlusconi, durato per 30 anni. Dal giorno in cui prese il Milan è il fatto che nei suoi ragionamenti, nell’esporre le sue idee, i suoi propositi, le sue iniziative, per noi che guardavamo il calcio con gli occhi del 1986, lui era già 10 anni più avanti. Avevamo l’abitudine, noi giornalisti, che tutti i sabati mattina ci incontravamo a Milanello e c’era il presidente con l’elicottero. Andava a parlare con squadra ed allenatore e teneva la conferenza stampa. All’epoca non c’era quella con gli allenatori e tutte le volte capitava che, durante la chiacchierata, bastava una domanda per innescare un ragionamento che alimentasse un’idea, un titolo, una trovata. Rispondeva per le rime se c’era una domanda che lo stizziva, ma è sempre stato capace di ‘sedurre’, il più grande seduttore che abbia mai conosciuto".


Dal Milan al Monza

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"Entrò al Milan a febbraio dell’86, ma il vero Milan di Berlusconi nasce all’arrivo di Arrigo Sacchi e i due olandesi. In quella circostanza, preparò il ritiro al castello di Pomerio, in Brianza, dove invitò tutta la squadra e lo staff tecnico e tenne una conferenza per spiegargli la missione di questo Milan: diventare la squadra più forte del mondo. Quando la convention finì, i giocatori rimasero un po’ spiazzati vedendo l’asticella altissima. Nel giro di un anno e mezzo, nel dicembre dell’89, il Milan tornò da Tokyo con la prima Coppa Intercontinentale del periodo Berlusconiano. Eredità del Monza? C’era una vecchia trattativa per la cessione di una quota di minoranza. Obiettivamente, il costo dell’operazione è diventato pesante. Credo che questo sia l’inizio. Senza Silvio, obiettivamente, diventa oneroso per l’attuale gestione di Fininvest mantenere a questi livelli il Monza".