In vista delle sfide ravvicinate, sabato contro il Lecce, martedì sera il Napoli sarà impegnato a San Siro contro il Milan, Conte avrà a disposizione tutti gli uomini a parte Lobotka: si può ipotizzare un mini turnover o continuerà imperterrito a schierare l’undici che ha sempre in mente?
“Il Mister è troppo bravo e ha la situazione sotto controllo. Quindi vedrà di volta in volta le condizioni fisiche dei suoi giocatori. Calcolando che comunque, tra tutte le squadre, il Napoli è quella che ha meno impegni in assoluto. Quindi sarà il tecnico a valutare, di volta in volta, quale sarà la soluzione migliore. Ripeto: la fortuna di questo Napoli è avere il miglior allenatore della serie A e uno tra i migliori tecnici del Mondo. Questo è il valore aggiunto di questo Napoli. Dopo che, nella passata stagione ne abbiamo viste di tutti i colori, quest’anno sembra che la decisione del Presidente sia quella giusta. Finalmente si sta vedendo un Napoli che sta portando a casa dei risultati importanti.”
Tu hai vissuto la piazza di Napoli: sai dell’entusiasmo che gira intorno e che i tifosi riescono a dare quel quid in più alla squadra. Non è che questo entusiasmo può mettere pressione ai ragazzi in campo, tanto che Conte nella scorsa intervista ha ripetuto e ribadito più volte che bisogna stare coi piedi per terra?
“E’ più preoccupante quando ti viene “il braccino” perché i tifosi ti contestano piuttosto che quando ti esaltano e ti osannano. Quindi sicuramente potrebbe essere un vantaggio quello di avere una tifoseria, in questo momento, gasata per quello che sta succedendo. Deve essere poi bravo il mister: ecco perché dico che il valore aggiunto è il mister. Perché nel momento in cui vede un atteggiamento sbagliato o un attimo di irrequietezza da parte dei propri giocatori, deve intervenire col bastone per portare tutti alla normalità. Conte, allenatore navigato ed esperto, che si accorge prima di tutti noi quello che potrebbe succedere.”
Conte è leccese come te, ma oggi, nella sua città Natale, incontra qualche difficoltà: vuoi per il passato al Bari, vuoi per qualche esultanza di troppo nelle partite contro il Lecce. Quando, poi, vai a incontrare la squadra della tua città, la tua voglia di fare bene dovrebbe raddoppiare. Che partita sarà per lui sotto l’aspetto caratteriale?
“Ne ha vissute talmente tante Conte che questa sarà un’altra partita che farà parte del suo bagaglio che, oramai, ogni anno viene riempito. Ma Conte avrebbe avuto piacere a dimostrare di essere apprezzato anche dai suoi tifosi. Però, purtroppo, un’esultanza che fece a Lecce, i tifosi non gliel’hanno mai perdonata. Ognuno poi reagisce a proprio modo. Ripeto: lui avrebbe voluto avere modo di essere considerato come un beniamino della tifoseria di Lecce. Purtroppo non è stato così. E’ stato un giocatore importantissimo per la crescita negli anni, quando ha cominciato la sua carriera. Prenderà atto di questa situazione, ma adesso pensa innanzitutto al bene del Napoli. Ed è una cosa che farà sicuramente sabato.”
Guardando la classifica e le big di questo inizio campionato, non c’è nessuna che sta realmente scappando o realmente facendo bene: sono tutte un pò in stallo. Milan, Inter e Juve segnano poco, e anche il Napoli non sta segnando tantissimo e vincono con fatica. Come mai? Qual è la chiave per svoltare questo campionato?
“Un campionato livellato. Sono uscite un sacco di sorprese che, magari, non ti aspettavi neanche. Il discorso è che, in questo momento, sono tre le squadre che potranno puntare a vincere il campionato. E sono Napoli, Inter e Juve. L’Inter è la squadra più dotata con un organico, sicuramente, superiore rispetto sia al Napoli che alla Juventus. Il gap che c’è tra Napoli e Inter potrebbe essere colmato dalla guida tecnica che sicuramente è di spessore superiore rispetto a tutti gli altri. Quindi, a questo punto, le due squadre si equivalgono. La sorpresa potrebbe essere la Juventus. Però è un po' indietro. Bisognerebbe dare a Thiago Motta, il tempo di far assimilare alla squadra tutte le sue idee.”
Proprio Thiago Motta viene da una piazza che conosci benissimo, quella di Bologna. Che non sta facendo benissimo in Champions, e in qualche modo ce l’aspettavamo, però anche in campionato spesso e volentieri, tende a stentare. L’ultimo turno l’ha visto protagonista di un harakiri in casa del Genoa: vinceva 0-2, poi hanno pareggiato. Anche lì, in qualche modo, pagano un mercato deficitario che ha visto molte uscite e poche entrate?
“Innanzitutto c’è da dire che in Champions c’è poco da inventarsi: il livello è talmente alto che una squadra come Bologna, sapevamo, avrebbe fatto fatica. Magari puoi sperare, sulle ali dell’entusiasmo, di riuscire a portare a casa qualche partita o qualche risultato prestigioso, nel momento in cui trovi una squadra di fronte che prende veramente sottogamba il Bologna per quanto riguarda i valori tecnici. Altrimenti non ci sarebbe partita con nessuno. Per quanto riguarda il campionato è logico che non è il Bologna dello scorso anno.
Anche la guida tecnica sta facendo un po' di fatica perché i giocatori devono assimilare le idee di Italiano. Sicuramente sono situazioni completamente diverse, rispetto a quelle che voleva Thiago Motta. Quindi bisogna dare ora, un pò di tempo. Logico che la prestazione domenica c’è stata, poi negli ultimi minuti, è successo quello che è successo. Però, diciamo che tutto sommato, il Bologna non ha mai fatto vedere un brutto calcio. Anzi. E’ una squadra propositiva che sta cercando di sistemare alcuni dettagli. Speriamo, e mi auguro per il Bologna, che possa tornare quanto prima a vincere delle partite.”
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