I tifosi stanno pensando allo scudetto: è giusto sognare, o meglio rimanere con i piedi per terra?
“Per quanto De Laurentiis abbia agito bene, a prescindere la situazione Osimhen, i tifosi non devono dimenticare che, l’anno scorso, ci sono stati quarantuno punti dalla prima classificata. Conte deve ricostruire la fiducia, il gruppo. All’inizio di quest’anno erano impauriti, ma con il lavoro, potranno affrontare un campionato da protagonisti”.
Nei ruoli, dove deve migliorare il Napoli?
“Conte avrà fatto le sue richieste, ma a me sembra una squadra piuttosto completa. Probabilmente a centrocampo avrebbe voluto un inserimento dalle caratteristiche diverse. Se fosse andato via Osimhen a certe cifre, avrebbero investito meglio. Se fossero partiti bene, forse non avrebbero acquistato quei giocatori. La sconfitta col Verona, è stata la spinta propulsiva per fare un ottimo mercato. L’Inter e la Juve sono sempre una spanna avanti, ma il Napoli farà un campionato da protagonista: la speranza è che, quelli che ci sono già, saranno al livello di due anni fa, e che i nuovi, assimileranno i concetti necessari di Conte”.
Quanto è stato vicino Sudakov al Napoli?
“Molto molto vicino a dicembre scorso quando anche il nostro direttore sportivo Srna hanno rilasciato delle dichiarazioni proprio a proposito di questa trattativa. A gennaio non volevano incidere. A giugno ci sarebbero state altre cifre perché ci sarebbe stato l’Europeo e quindi il Napoli ha perso il momento di mantenere quel vantaggio. A gennaio probabilmente sarebbe stato il momento di fare uno sforzo in più però non se la sono sentita evidentemente per come stava andando la stagione”.
Alle stesse cifre è stato acquistato Neres?
“Questo significa che i soldi c’erano per completare la rosa, però quando li ha spesi, è successo secondo avallo del nuovo allenatore. All’epoca si sarebbe preso un giocatore fortissimo però non sappiamo se fosse andato bene all’allenatore che c’era, e non c’era neanche la sicurezza dell’arrivo di Antonio Conte”.
Il calcio turco è diventato un campionato competitivo?
“A mio avviso, ha un piccolo problema, che per restare a certi livelli in tanti anni è che sono società che rinnovano il comitato della dirigenza. Non c’è il presidente, sono polisportive e ci sono le elezioni. Loro non fanno programmazione. Dipende dal programma del presidente eletto. E, si punta a vincere subito. Però può capitare che, dopo i due anni, magari vai in crisi perché non si sono raggiunti gli obiettivi. Istanbul è una Napoli all’esponenziale: ci sono tre squadre dalle tifoserie caldissime”.
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