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interviste
Nell'intervista, Neres si svela in un lato inedito e più intimo, raccontando la sua timidezza e il suo rapporto con i social e le telecamere
Neres si svela in un lato inedito e più intimo, raccontando la sua timidezza e il disagio che prova di fronte alle telecamere. L'attaccante brasiliano ha rilasciato una lunga intervista al Corriere della Sera, di seguito quanto dichiarato.
Neres, perché non sorride mai? "Le telecamere mi mettono a disagio. Poi sono timido con chi non conosco"
Poche foto sui social, ha fatto un'eccezione per il suo compleanno il 4 marzo. "Non li uso molto, forse sono vecchio! E poi, se fai bene ti elogiano, se fai male ti insultano. Quando cedo alla tentazione mi arrabbio. Meglio guardare negli occhi le persone, bisognerebbe far capire ai ragazzi che il mondo virtuale può essere pericoloso. Tutto è estremizzato".
Che allenatore è Conte?
"Molto simpatico! Sono serio: pretende tanto da ogni giocatore. Per me è perfetto perché quando un allenatore non è esigente tendo a rilassarmi. Tira fuori il massimo, ti stimola, ti motiva come nessuno. E ti rimprovera anche, mi è successo dopo due settimane che ero qui".
Ce lo racconta?
«Avevamo fatto un'amichevole e diciamo che non mi ero impegnato, mi chiamò da parte in maniera chiara e diretta. In quel momento capii bene però chi avessi di fronte e come dovevo comportarmi. Mi è servito».
È vero quello che si dice sui suoi allenamenti durissimi?
«Sono i più duri che abbia mai fatto. Ho corso di più in questi 6 mesi che nel resto della mia carriera finora».
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