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interviste
Luciano Spalletti (Getty Images)
Silvio Baldini, allenatore, è stato premiato a margine del Festival del Calcio Italiano e ha rilasciato alcune dichiarazioni sul Napoli di Luciano Spalletti. Ecco quanto, delle sue parole, è stato evidenziato da CalcioNapoli1926.it.
Di seguito le dichiarazioni di Silvio Baldini durante il Festival del Calcio Italiano, riportate da TMW:
"Questo premio andrebbe dato ai calciatori del Palermo. Nessuno credeva che avrebbero potuto portare la squadra in Serie B. Mi gratifica aver allenato una rosa di bravi calciatori e di bravi ragazzi. La mia intenzione era non a caso quella di proseguire il mio percorso col Palermo, però a un certo punto ho capito che non c'ero più io al centro del progetto. A quel punto ho alzato le mani e mi son fatto da parte. Io ci metto sempre la faccia, ma devo essere il responsabile delle cose che accadono. Nel bene e nel male".
"Sono convinto che il tempo sia più prezioso del denaro, è quello che conta. Sono figlio di uno che da bambino faceva il mendicante e ne sono orgoglioso. Per questo scelgo il tempo, scelgo di investire nel tempo e nella felicità, anziché scegliere il denaro".
"Dove c'è tanto denaro c'è il Diavolo, quindi le persone rubano. Alle persone non interessa più creare qualcosa per la collettività, ognuno pensa a sé stesso e al suo orticello. Chi produce business produce il Diavolo, senza riconoscenza verso i valori. Parlo del calcio, della politica... Non può esistere l'equilibrio in un mondo in cui tutti cercano di rubare, servono delle regole perché in questo sistema i più furbi rubano e ci guadagnano".
"Non ho visto nessuna partita, se non la finale. Non avevo interesse verso queste gare. Preferivo investire nel mio tempo e stare su in montagna a passeggiare coi miei cani. La finale però è stata una bellissima partita, ero a casa e l'ho vista".
"Il Napoli è la squadra che gioca il miglior calcio e Spalletti è un grandissimo allenatore, oltre che una bravissima persona. Kvaratskhelia poi è un fenomeno, è il quid in più del Napoli".
"Servono innanzitutto delle regole nel sistema calcio per garantire più spazio agli italiani a dispetto dei calciatori stranieri. Mancini farà le sue valutazioni e convocazioni, non sono io che devo commentare".
"Cambia ben poco. Se bisogna innovare, va bene. L'importante è che il calcio non perda le sue emozioni, proprio come quelle di ieri nella finale del Mondiale".
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