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interviste

Salerno, il consigliere: “Qui nessuna festa! Rinvio gara? Atto di arroganza”

Antonio Cammarota esponente del Comune ha parlato della gara tra Napoli e Salernitana e delle decorazioni azzurre per la città

In diretta a Radio Punto Nuovo, nel corso di Punto Nuovo Sport Show, è intervenuto Antonio Cammarota, consigliere al Comune di Salerno, che ha parlato del rinvio di Napoli-Salernitana e della festa scudetto nella sua città.

Il consigliere comunale Cammarota sul rinvio di Napoli-Salernitana

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Le parole di Cammarota: "Ognuno ha diritto di tifare chi vuole. L'equivoco però è di fondo: questa terra salernitana avrebbe potuto tifare Napoli nel momento in cui avremmo giocato in diverse categorie. Noi oggi siamo competitor del Napoli, quindi non possiamo tifare per l'altro e non si possono vedere le bandiere azzurre in giro per Salerno. Sul mio balcone ci sarà sempre e solo la bandiera della Salernitana, è una questione di appartenenza. Non è che lo Scudetto lo sta vincendo anche la nostra città... Rinviare Napoli-Salernitana? Un atto di arroganza del Napoli. Non si può rinviare gli impegni anche della Salernitana per organizzare una festa, tanto sarebbe comunque nella giornata di domenica. Questo ancora una volta tradisce uno spirito da fratello maggiore dei napoletani nei confronti dei salernitana, come a mettere una pacca sulla spalla che non compete a loro.

E poi i motivi di ordini pubblici sono relativi. L'ordine pubblico va garantito, non eluso. Quindi va garantito anche in caso di doppio evento, gara sabato e festa domenica. La Salernitana domenica non deve rovinare la festa a nessuno, ma badare solamente al proprio campionato.  Iervolino tifoso del Napoli? E' il presidente della Salernitana, se avesse voluto il Napoli, sarebbe dovuto entrare in società con De Laurentiis. Iervolino ha salvato la Salernitana e l'ha comprata per una manciata di milioni. Ha messo tutto quello che aveva nel farci crescere, domani in consiglio comunale parleremo anche della questione stadio. A Salerno si va nella direzione giusta per non essere più fratelli minori di nessuno".