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interviste

Bucchi: “Il lavoro di Mazzarri non è facile. Il Napoli può arrivare al quarto posto”

kim napoli bucchi
Le dichiarazioni dell'ex giocatore sulla situazione che sta vivendo la squadra del tecnico toscano
Filippo Maddaloni

Cristian Bucchi, ex attaccante del Napoli, ha rilasciato un'intervista a NapoliMagazine.Comnella quale ha commentato l'andamento stagionale degli azzurri.

Bucchi: "Il Napoli può arrivare in top 4. Il lavoro di Mazzarri è complicato"

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"La sconfitta del Napoli a San Siro contro il Milan? Credo che la partita del Napoli si possa dividere in due: un primo tempo molto accorto, molto attento, impostato un po’ sul ‘non concediamo spazi, chiudiamoci e ripartiamo’, un secondo tempo invece giocato alla garibaldina, quindi giocato alla Napoli, a viso aperto, giocando, creando tante occasioni da gol, rischiando anche abbastanza poco perché è vero che il Milan ha avuto qualche contropiede, però è un po’ nelle corde del Milan, e poi quando devi recuperare la partita qualcosina la rischi. Personalmente, mi è piaciuto molto il Napoli del secondo tempo, un po’ meno quello del primo tempo.


Il lavoro svolto finora da Mazzarri? Credo che il mister sia in una situazione molto delicata perché è arrivato ed ha ereditato una squadra che qualche problema lo aveva, perché inevitabilmente dopo il cammino fatto lo scorso anno, quest’anno è difficile ricreare i presupposti di stimoli, di coesione, di fame come l’anno scorso. Il cambio di allenatore poi non so come possa aver inciso all’interno dello spogliatoio, all’interno del club, se abbia creato problematiche o meno. Lui che è arrivato, ha ereditato questa situazione sicuramente non facile, poi questa squadra per caratteristiche ha proposto un calcio negli ultimi anni un po’ lontano dalle corde del mister che magari era più abituato a giocare con dei calciatori con una difesa a 3, con un gioco molto fisico, di ripartenze, di attacco di spazio e quindi questa squadra che magari era un po’ più votata al fraseggio, era un po’ distante dalle sue corde. Ha cercato una via di mezzo, ci sta lavorando, credo che il suo non sia un lavoro semplice ma dalla sua parte credo che ci siano tante cose che possano rendere il lavoro positivo fino alla fine.

Gli acquisti di gennaio? Sono arrivati giocatori che individualmente possono essere anche buoni, credo che molto dipenderà poi dal sistema di gioco che il Napoli sceglierà, perché ad esempio Traorè e Ngongesono due giocatori molto forti, rapidi, tecnici e ovviamente in un sistema di gioco con gli esterni, con il trequartista, che sia un 4-2-3-1, che sia un 4-3-3, penso che possano esprimersi al meglio. Se magari si dovesse invece continuare a giocare con un 3-5-2, credo che loro potrebbero un po’ risentirne. Stessa cosa vale per Mazzocchi, che magari si esprime molto meglio da quinto che da terzino, sono delle scelte un po’ a metà, di avere dei giocatori che permettono un po’ di poter fare qualsiasi tipo di scelta e credo che questo mercato sia stato fatto ancora su una indecisione futura, sul capire cosa questa squadra potrà fare non solo da qui a giugno, ma anche da giugno in avanti. Il Napoli può lottare sicuramente per il quarto posto, nonostante il distacco dalla quarta oggi e le tante squadre che sono in mezzo, innanzitutto perché speriamo che alla fine ci sia anche la possibilità di una quinta squadra che possa far parte della Champions e poi perché se il Napoli ritrova l’esuberanza, l’intensità, la passione, la grinta che ha espresso lo scorso anno, io credo che il Napoli sia capace di tutto, quindi il margine di risalita credo che ci sia.

Nella prossima sfida contro il Genoa servirà il Napoli della ripresa, un Napoli propositivo, pieno di giocatori di qualità, ovviamente che non vada all’assalto rischiando contropiedi, ma che faccia bene quello che ha sempre fatto, cioè giocare un calcio propositivo, sapendo difendersi anche nella metà campo avversaria, con la difesa alta, senza timore, senza paura, qualche contropiede si può prendere però fa parte un po’ del calcio moderno, della scelta che le squadre vogliono fare.

Un calciatore del Napoli che apprezzo in modo particolare? E’ troppo facile dire i campioni come Kvaratskhelia, Politano, Osimhen, io mi soffermo su un giocatore che ho visto veramente crescere, migliorare e che secondo me è l’ago della bilancia di questa squadra, perché è un giocatore determinante ed è Frank Anguissa. Secondo me è un giocatore che sa fare benissimo le due fasi, può giocare in un centrocampo a due, in un centrocampo a tre, lo scorso anno ha portato in dote non solo assist ma anche gol, quindi è un giocatore che sottotraccia è arrivato quasi nell’indifferenza delle persone e credo che invece si sia dimostrato un giocatore di quelli determinanti che spostano gli equilibri"

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