Michele Pazienza, allenatore ed ex calciatore (di ruolo centrocampista), nonché doppio ex (con gli scarpini al piede) di Napoli e Juventus, si è concesso (in esclusiva) per un'intervista ai taccuini di CalcioNapoli1926.it alla vigilia della sfida di campionato (in programma sabato, 25 gennaio 2025, alle 18:00, e valevole per la 22ª giornata di Serie A) tra la compagine azzurra e quella bianconera. Diverse le tematiche trattate: dalla cessione di Khvicha Kvaratskhelia al Paris Saint-Germain e dal conseguente acquisto di colui che andrà a colmare il vuoto lasciato all'interno dell'organico azzurro da parte del 77 georgiano alle ipotetiche sorti della lotta Scudetto, passando per le strategie di mercato che la dirigenza partenopea sembra intenzionata ad effettuare durante la decina di giorni che divide la sessione invernale dalla sua chiusura.
interviste
Pazienza: “Juve da non sottovalutare! Conte lo descrivo con due parole. Su Adeyemi…”
"Il Napoli non deve commettere un errore in questo finale di calciomercato", le parole di Pazienza a CN1926
—Partiamo dall'argomento cardine all'interno di ogni discussione che avviene in questa settimana tra tifosi del Napoli: la sfida con la Juventus. Lei ha vestito le maglie di entrambe le squadre e, per altro, il suo allenatore durante quell'esperienza con i bianconeri è stato proprio Antonio Conte: che ricordo ha non solo del lato professionale, ma anche di quello umano del tecnico pugliese?"Innanzitutto, parto col dire che ho avuto la fortuna di indossare due maglie gloriose, di giocare per due club importanti e che mi hanno dato tanto. Chiaramente il Napoli è il club che mi ha dato di più poiché ci ho trascorso più anni e ci sono più legato rispetto che alla Juventus perché sono riuscito ad esprimermi meglio. Nell'esperienza fatta con i bianconeri, sono stato allenato da Conte; dal punto di vista professionale, è molto, ma molto preparato ed è uno di quelli che non lascia nulla al caso, che lavora su tutti i dettagli, azzarderei definirlo 'meticoloso' e 'pignolo'. È un allenatore che non ha vinto tanto per caso: dietro ogni successo c'è un lavoro profondo, che non lascia nulla di intentato. Dal punto di vista umano, è una persona che, durante gli allenamenti, è molto 'sergente', molto professionale e seria, quasi 'burbera'. Fuori dal campo, invece, per quelle pochissime volte in cui c'è stato modo, magari nei ritiri pre-campionati quando c'era l'occasione per lasciarsi un po' andare, si è sempre dimostrato una persona cordiale e di compagnia. Tra l'altro, l'essere stato un calciatore è chiaro che lo aiuti a comprendere in che modo porsi con i giocatori che si trova ad allenare: lo si percepiva già all'epoca".
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Mantenendo il focus sul mister azzurro, egli ha dato prova nella conferenza stampa tenuta ieri di non sottovalutare la Juventus, seppur essa non sia immersa nel periodo più soddisfacente della propria storia: quali pericoli può creare l'armata di Thiago Motta ammirata nel recente periodo al Napoli e in che modo Conte può arginare le ipotetiche mosse del collega, nonché connazionale?"Fa benissimo Conte a dire che non bisogna assolutamente sottovalutare la Juventus di Thiago Motta, anche se i risultati, probabilmente, tendono a far pensare che sia più semplice di altre sfide. Tuttavia, non va fatto per nessun motivo in primis perché si chiama 'Juventus', in secundis perché all'interno dell'organico dei bianconeri sono presenti calciatori importanti, capaci di battere una squadra come il Milan in campionato, di conseguire risultati importanti anche in Champions League... È una squadra che non puoi mai permetterti di sottovalutare o anche solo di pensare che sia semplice da battere, questo perché, come ho già detto, ha calciatori importanti, giovani, che stanno crescendo, che stanno facendo esperienza e che, pertanto, possono trovare quella continuità, quel modo di esprimersi che li conduca ad ottenere dei risultati insperati. La Juventus bisogna temerla soprattutto perché è composta da calciatori giovani e, quando questi sono presenti in una squadra, nessuno ha realmente la percezione di quelle che sono le loro capacità o le loro potenzialità, dal momento che si trovano in una fase di crescita e, quindi, non si ha la convenzione di quale sia il reale valore di un certo calciatore. Da un momento all'altro, questi calciatori possono anche liberarsi mentalmente e trovare delle soluzioni, all'interno del rettangolo di gioco, che magari qualcuno, portandoli alla Juventus, è riuscito a vedere con largo anticipo rispetto alla concorrenza. Poi è chiaro che Conte preparerà questa partita nei minimi dettagli come ha sempre fatto, andando a lavorare su tutte le situazioni che si potranno creare durante la gara. Una di queste potrebbe essere la concessioni di spazi da parte della Vecchia Signora, essendo le squadre di Thiago Motta generalmente propense alla costruzione del gioco: Conte avrà, probabilmente, già lavorato su quest'aspetto in settimana spiegando ai propri uomini di andare ad occupare quegli spazi con una ferocia e cattiveria tale da far male all'avversario".
Apriamo una parentesi legata alle vicende di calciomercato; Khvicha Kvaratskhelia è (da poco) divenuto ufficialmente un tesserato del Paris Saint-Germain: lei a favore di quale partito si schiera? L'undici titolare del Napoli targato "Antonio Conte", o meglio, il suo reparto offensivo, giova o risente della cessione del georgiano? "Kvaratskhelia è un calciatore importante, dal valore altissimo e, al di là degli undici effettivi, nel momento in cui tu vai a togliere un elemento di questo calibro ad una squadra, con ancora tante partite da giocare, è ovvio che vai a privarti di un giocatore fondamentale; motivo per cui Conte probabilmente, se non l'ha già fatto, chiederà alla dirigenza che Kvaratskhelia venga sostituito con un calciatore di pari livello".
A proposito di “sostituti”, per rivisitare un famoso proverbio, "morto un Kvara, se ne fa un altro" e, infatti, la dirigenza del Napoli è alla ricerca del cosiddetto "degno erede" dell'ormai fu 77. I profili più in voga, al momento, sono due: Alejandro Garnacho e Karim Adeyemi. Quale tra questi due calciatori si sposerebbe meglio con la concezione che ha del gioco del calcio Antonio Conte?"Sono entrambi ottimi profili. Bisognerebbe anche informarsi riguardo la condizione fisica di questi calciatori, ma queste sono valutazioni prettamente personali dell'allenatore, basate su ciò che vuole costruire. Non va sottovalutato il fatto che il Napoli, acquistando uno dei due, andrebbe ad inserire un calciatore dal valore importante all'interno del proprio spogliatoio. Dunque, tra le già tante considerazioni da fare, vanno aggiunte anche quelle che riguardano i valori umani di entrambi, da cui potrebbe dipendere la scelta del Napoli; fermo restando che si sta discutendo di calciatori di pari livello".
Alla luce di quanto ha appena detto, crede che il Napoli debba investire l'intera somma entrata nelle proprie casse dalla cessione di Kvaratskhelia unicamente acquistando un sostituto del georgiano oppure sarebbe meglio sfruttarli per colmare eventuali lacune presenti all'interno della rosa partenopea?"Il mercato di gennaio è particolare: è un mercato, come si suol dire, 'di riparazione' e, pertanto, si fa fatica a trovare delle 'prime scelte'. Le cifre da spendere dovranno essere importanti per colmare quel vuoto lasciato da Kvaratskhelia: cedendo il georgiano, al Napoli viene a mancare un valore importantissimo e rimpiazzarlo in questa sessione di mercato non è semplice, poiché ogni club tende a tenersi stretti i propri pezzi pregiati. Nel momento in cui riesci ad individuare un calciatore che, potenzialmente, potrebbe essere acquistato durante la sessione di mercato di gennaio, non deve stare lì a riflettere sul se risparmiare o meno soldi per poi andare a colmare altre lacune. Nel momento in cui decidi di vendere Kvaratskhelia, sai quale cifra potresti percepire e, al contempo, devi essere consapevole del fatto che quella cifra dovrai reinvestirla per tesserare un suo sostituto, altrimenti non si percepisce l'ambizione da parte di un club di dare continuità ad un progetto tecnico".
Spostiamo l'attenzione sulle operazioni in uscita: sfumato l'acquisto di Danilo proprio dalla Juventus, il quale ha preferito far rientro in Brasile per motivi familiari, sarebbe opportuno bloccare la cessione di Rafa Marin (presumibilmente al Villarreal) e concedergli una seconda occasione oppure bisogna continuare a valutare cosa offre il mercato?"La decisione presa da Danilo, obiettivo primario di Conte, rende tutto più complicato, soprattutto se a pochi giorni dalla fine del calciomercato. Secondo me, andare ad acquistare un altro calciatore 'tanto per', soltanto per far numero, non è una mossa intelligente. Se non ci sono altri profili di quel valore lì, sarebbe bene decidere di continuare con ciò che si ha in casa, con il vantaggio di averci già lavorato per sei mesi".
Concludiamo con una domanda che ha come oggetto del discorso la corsa allo Scudetto 2024/25; vittoria di carattere conseguita dal Napoli, con il risultato di 2-3, in casa dell'Atalanta (dove gli orobici non venivano sconfitti dal settembre scorso) e, parallelamente, un'Inter che macina punti (e prestazioni) sia in campo nazionale che internazionale: la "lotta al tricolore" si è ufficialmente ristretta a due sole contendenti? Se sì, quale tra queste ha il favore del pronostico per quanto concerne la gloria finale?"Dopo la vittoria del Napoli sul campo dell'Atalanta, è chiaro che le possibilità dei bergamaschi di lottare per lo Scudetto fino alla fine si sono un po' ridotte. Tuttavia, non la taglierei fuori completamente, anche perché, togliendosi qualche pressione di dosso, come ad esempio il dover combattere obbligatoriamente per i primi posti, potrebbe riprendere quella spinta e quell'energia che l'ha contraddistinta fino ad ora. Per quanto riguardo il duello tra Inter e Napoli, è chiaro che i nerazzurri, avendo anche altre competizioni, potrebbero essere svantaggiati sotto questo punto di vista rispetto ai partenopei. D'altra parte, il Napoli è ripartito zero: ha cambiato guida tecnica e non pochi calciatori tra i titolari. Va sottolineato, dunque, il percorso strepitoso che sta facendo il Napoli: non è semplice al primo anno con una nuova guida tecnica avere questo tipo di risultati. Conoscendo Conte, avere un numero di partite inferiore all'Inter potrebbe risultargli un vantaggio; soprattutto perché le seconde linee a disposizione di Inzaghi non sono di pari valore rispetto ai titolari. Per questo, quando vengono a mancare determinati calciatori, l'Inter qualcosa in meno fa sia a livello di prestazioni che di risultati".
A cura di Alex Iozzi
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