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interviste

Moggi: “Gasperini è il segreto dell’Atalanta, ma Napoli e Inter sono più forti”

Francesco Giovinazzo
Le parole dell'ex dirigente sportivo dei partenopei e della Juventus

Luciano Moggi, ex dirigente sportivo di Napoli e Juventus, ha rilasciato alcune dichiarazioni a Tuttomercatoweb, esprimendo le sue opinioni sui principali temi calcistici del momento, con particolare attenzione alla lotta per lo Scudetto e alle prospettive delle squadre italiane. Di seguito, un estratto dell'intervista.

Moggi: "Napoli e Inter le favorite per il titolo, ma l'Atalanta non va sottovalutata"

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"Juventus? Vanno valutati in prospettiva perché è un gruppo fatto di giovani, che deve avere il tempo di crescere. Non è pronto oggi per vincere, ma può venire fuori in futuro perché ci sono giocatori molto buoni. Non si costruiscono le cose in un anno, ma le cose stanno andando discretamente bene"

"La lotta Scudetto è tra Inter e Napoli? Sì, ci sarebbe l'Atalanta, ma privilegia certe volte decisioni differenti. Hanno la fortuna di avere un allenatore che è una cassaforte e che permette di vendere bene dei calciatori, incassare dei soldi e poi sopravanzare quelli che li acquistano. Se avesse mantenuto tutto quello che ha prodotto la Dea sarebbe uno squadrone. Percassi e Gasperini hanno stabilito che vogliono coniugare molto bene il lato sportivo e quello economico. De Ketelaere aveva minato la credibilità sportiva di Maldini e a Bergamo è uno dei migliori, Retegui era un attaccante discreto nel Genoa, è diventato capocannoniere all'Atalanta. Il lavoro è importante, quei due conoscono il calcio a menadito".

"Qual è il problema del Milan? Il problema è di formazione. A Madrid è andato bene, a Cagliari meno bene… Certe volte ci sono giocatori che occupano spazi che non dovrebbero, ci sono più mezze punte a centrocampo che mezze punte vere... La ri-aggressione non è la stessa che c'è nel Napoli, il Milan diverte quando dribbla, ma si dimentica di riconquistare la palla. Mi fanno sorridere le dichiarazioni di Fonseca dopo il 3-1 al Bernabeu, quando prendi 3 gol bisogna riflettere sull'entità del centrocampo, Fofana non è il non plus ultra, ma almeno ha forza fisica e può dare qualcosa in più. Ci sono ruoli scoperti, poi la forma dei giocatori è da valutare, Theo è in condizioni precarie, ha lasciato deserto ai giocatori del Cagliari".


"Il caso Leao sembra rientrato. Leao quando c'è dà una qualità al Milan che senza di lui non ha, è difficile da prendere perché quando sbaglia sorride e dovrebbe far altro. La panchina gli ha dato un monito, deve fare il professionista serio. Ha capito che non deve scherzare, se non gioca va in tribuna".

"Ranieri è l'uomo giusto per la Roma? C'è una società che non esiste, il problema non è Ranieri o altri allenatori. Quando fai una squadra con De Rossi, poi lo mandi via e prendi uno totalmente diverso da lui come Juric… Non voglio condannarlo per quello che non ha potuto fare, è abituato a giocare con un'altra squadra, la dirigenza non l'ha capito. Più che un allenatore ci dovrebbe essere un aggiustatore, uno che riesce a mettere in campo formazioni che possono soddisfare in una certa maniera, ma non sono quelle giuste. Se i giocatori sono abituati a giocare in un modo è difficile farli giocare in un altro. I tecnici indicati erano due: uno è Ranieri per l'attaccamento che ha alla causa e l'altro era Allegri. Il primo farà il custode di qualcuno che gioca in un modo e tenterà di farlo giocare in un altro, il secondo ha dimostrato di saper far rendere in certi ruoli chi gioca in altri. È stata presa una decisione molto positiva per mettere in risalto la Roma, ma la società non sa quello che deve fare".