"La lotta Scudetto è tra Inter e Napoli? Sì, ci sarebbe l'Atalanta, ma privilegia certe volte decisioni differenti. Hanno la fortuna di avere un allenatore che è una cassaforte e che permette di vendere bene dei calciatori, incassare dei soldi e poi sopravanzare quelli che li acquistano. Se avesse mantenuto tutto quello che ha prodotto la Dea sarebbe uno squadrone. Percassi e Gasperini hanno stabilito che vogliono coniugare molto bene il lato sportivo e quello economico. De Ketelaere aveva minato la credibilità sportiva di Maldini e a Bergamo è uno dei migliori, Retegui era un attaccante discreto nel Genoa, è diventato capocannoniere all'Atalanta. Il lavoro è importante, quei due conoscono il calcio a menadito".
"Qual è il problema del Milan? Il problema è di formazione. A Madrid è andato bene, a Cagliari meno bene… Certe volte ci sono giocatori che occupano spazi che non dovrebbero, ci sono più mezze punte a centrocampo che mezze punte vere... La ri-aggressione non è la stessa che c'è nel Napoli, il Milan diverte quando dribbla, ma si dimentica di riconquistare la palla. Mi fanno sorridere le dichiarazioni di Fonseca dopo il 3-1 al Bernabeu, quando prendi 3 gol bisogna riflettere sull'entità del centrocampo, Fofana non è il non plus ultra, ma almeno ha forza fisica e può dare qualcosa in più. Ci sono ruoli scoperti, poi la forma dei giocatori è da valutare, Theo è in condizioni precarie, ha lasciato deserto ai giocatori del Cagliari".
"Il caso Leao sembra rientrato. Leao quando c'è dà una qualità al Milan che senza di lui non ha, è difficile da prendere perché quando sbaglia sorride e dovrebbe far altro. La panchina gli ha dato un monito, deve fare il professionista serio. Ha capito che non deve scherzare, se non gioca va in tribuna".
"Ranieri è l'uomo giusto per la Roma? C'è una società che non esiste, il problema non è Ranieri o altri allenatori. Quando fai una squadra con De Rossi, poi lo mandi via e prendi uno totalmente diverso da lui come Juric… Non voglio condannarlo per quello che non ha potuto fare, è abituato a giocare con un'altra squadra, la dirigenza non l'ha capito. Più che un allenatore ci dovrebbe essere un aggiustatore, uno che riesce a mettere in campo formazioni che possono soddisfare in una certa maniera, ma non sono quelle giuste. Se i giocatori sono abituati a giocare in un modo è difficile farli giocare in un altro. I tecnici indicati erano due: uno è Ranieri per l'attaccamento che ha alla causa e l'altro era Allegri. Il primo farà il custode di qualcuno che gioca in un modo e tenterà di farlo giocare in un altro, il secondo ha dimostrato di saper far rendere in certi ruoli chi gioca in altri. È stata presa una decisione molto positiva per mettere in risalto la Roma, ma la società non sa quello che deve fare".
© RIPRODUZIONE RISERVATA