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GENOA, ITALY - NOVEMBER 03: Nicola Pozzi of UC Sampdoria celebrates with his team-mate Shkodran Mustafi after scoring the opening goal during the Serie A match between UC Sampdoria v US Sassuolo Calcio at Stadio Luigi Ferraris on November 3, 2013 in Genoa, (Photo by Marco Luzzani/Getty Images)
Nicola Pozzi è intervenuto ai microfoni di 1 Station Radio. L'ex attaccante tra le altre dell'Empoli ha detto la sua sulla sfida che vedrà impegnati proprio i suoi ex colori con quelli azzurri del Napoli di Spalletti. Pozzi ha inoltre sottolineato come Zanetti, tecnico dei toscani, sappia far male al sistema di gioco creato da mister Luciano Spalletti.
Di seguito ecco le dichiarazioni di Pozzi: "La mia esperienza al Napoli? E’ un ricordo fantastico. L’entusiasmo che si respirava nella città, per la ripartenza dell’avventura sportiva, era incredibile. Ero giovanissimo, ricordo fossimo in sette a Paestum, tra cui Abate e Montervino, e non avevamo nulla, nemmeno le maglie. Si faceva fatica persino a trovare i palloni. Da lì è ricominciata una grande storia, che ha portato al Napoli di questi giorni. Per questo, vedere gli azzurri dove sono ora, passando per stagioni sempre al vertice, credo sia unico ed eccezionale. Un cammino eccezionale i cui meriti vanno riconosciuti al presidente, capace di saper condurre un progetto vincente, e soprattutto senza l’annosità dei debiti.
In cosa può migliorare Osimhen? È difficile dirlo, è un giocatore completo, migliorato davvero in tutto. Riesce ad andare in profondità, ad essere un pericolo costante in area di rigore e sfilarsi sempre dalla marcatura, le difficoltà di limitarlo sono evidenti. Gode, inoltre, di uno strapotere fisico incredibile, parliamo di un calciatore attualmente immarcabile.
Empoli-Napoli è una partita pericolosa per i partenopei. Zanetti, è un tecnico tra i migliori e molto intelligente. La sua squadra, specchio del proprio allenatore, non rifiuta mai il gioco ed il fraseggio, potendosi avvalere anche delle ripartenze negli spazi e di una ritrovata compattezza. Credo, però, che vada riconosciuto anche il lavoro straordinario di Spalletti. Luciano è sempre stato un maestro di calcio, il suo passaggio ad Empoli ha lasciato traccia, città a cui è profondamente legato. Un allenatore straordinario, che spero riesca a coronare il raggiungimento della vittoria. Il Napoli, d’altronde, è una realtà che può dire la sua tanto in Italia quanto in Europa.
Sensazioni sulla mia nuova avventura da allenatore? Ho deciso di intraprendere questa strada, ed ho capito subito la complessità che essa presenta. E’ un lavoro in cui bisogna sbagliare tanto, è importantissimo trarne gli insegnamenti migliori. I migliori tecnici sono proprio coloro i quali riescono a trarre il massimo dalle difficoltà, a migliorarsi ed a permettere ai propri uomini di rendere al massimo. A tal proposito, è opportuno ricordare il lavoro di Spalletti proprio nel miglioramento di tutti i suoi effettivi, su tutti Lobotka, attualmente il centrocampista più completo d’Europa, ma anche Elmas e Di Lorenzo sono giocatori che si stanno confermando ad alti livelli.
Necessario turn-over per Spalletti? Gli staff di oggi hanno la preparazione giusta per analizzare la preparazione dei giocatori, ed il rischio di eventuali infortuni. Sapranno bene, dunque, chi avrà necessita di rifiatare, e quale possa essere la squadra migliore da schierare. Ritengo, tuttavia, che tutte le gare di una stagione siano importanti. In tal senso, è importante non snaturare troppo le logiche di una squadra, impegnandosi in rotazioni che non possano influire sul risultato".
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