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interviste

Ziliani: “ADL ha portato il Napoli ad un livello mondiale. I trofei sono di più”

ritiro napoli de laurentiis
Le parole del giornalista sul presidente azzurro
Sara Ghezzi

Quest'oggi è festa in casa Napoli, sono vent'anni che il presidente De Laurentiis è alla guida del club azzurro risollevandolo dalle macerie di un fallimento. Anni che hanno visto trionfi, cadute, delusioni, momenti di tensione. In questa giornata in molti hanno voluto omaggiare il patron azzurro. Anche Paolo Ziliani sul proprio profilo Xha omaggiato colui che considera il miglior presidente i Italia capace di rispettare bilanci e di rendere il Napoli tra i migliori club in Europa. A seguire le sue parole.

Ziliani: "ADL ha portato il Napoli ad un livello mondiale. I trofei sono di più"

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"Tanti applausi per i 20 anni di De Laurentiis al Napoli: ma nessuno dice che gli scudetti vinti sono due, due le Supercoppe e che il Mondiale per club gli è stato scippato. Deriso quando non compatito, la verità è che De Laurentiis ha portato il Napoli - in un ventennio caratterizzato dagli scandali e dalle condanne della Juventus e dai guai finanziari di Inter e Milan - a diventare top club di livello europeo, unico dirigente in Italia a rispettare bilanci e regolamenti e agendo sempre da cane sciolto e da uomo libero.


La lunga catena di torti arbitrali patiti Aurelio De Laurentiis è diventato ufficialmente proprietario del Napoli, iscrivendolo in serie C dopo il fallimento come “Napoli Soccer”, il 10 settembre 2004. Da quel giorno sono passati vent’anni e un po’ perché De Laurentiis non è quel che si dice un mostro di simpatia, un po’ perché si è comportato fin da subito nel mondo del calcio da cane sciolto senza scodinzolare tra le gambe di alcun padrone, le ironie e le commiserazioni sul suo conto, anche dei media e soprattutto dei media “specializzati” - quelli che dovrebbero più di altri saper distinguere, se mi passate l’immagine, la merda dal risotto - si sono sprecate.

Il fatto che De Laurentiis sia stato per venti lunghi anni un proprietario e un presidente illuminato facendo del Napoli il club meglio gestito d’Italia, il più sano e il più corretto nella gestione dei bilanci e non solo dei bilanci, che lo abbia portato a una dimensione da top club non solo italiano ma internazionale e abbia fatto tutto ciò lungo quattro lustri che hanno visto:

A) la Juventus che dopo essere finita in B per lo scandalo Calciopoli non ha fatto altro che entrare e uscire dai tutti i tribunali possibili e immaginabili sempre amnistiata dalla servile e ridicola giustizia sportiva della FJGC che le ha consentito di vincere nove scudetti consecutivi nei modi e con i metodi che la Procura di Torino ha alla fine svelato, fino a subire l’onta della squalifica UEFA dalle coppe nello scorso ano;

B) il Milan giungere sull’orlo del fallimento al termine dell’inquietante e buia parentesi del dopo Berlusconi - col club finito nelle mani di tale Li Yonghong, cinese sconosciuto anche ai cinesi - e costretto a patteggiare con l’UEFA l’estromissione dalle coppe per il mancato rispetto del Fair Play Finanziario;

C) l’Inter vivere stagioni continuamente sul filo del rasoio con dirigenti costretti a fare da trapezisti dei bilanci sotto la proprietà della famiglia cinese Zhang indebitata, condannata e inseguita dai creditori in ogni angolo del mondo, e ugualmente capace di diventare vincente in virtù della superiore abilità manageriale del dirigente e oggi presidente Beppe Marotta;

D) la Juventus, il Milan e l’Inter (assieme alla Roma) costantemente nel mirino dell’UEFA per il controllo dei bilanci, sorprese a tramare nottetempo per dare vita a quella gigantesca truffa che sarebbe stata la Superlega, il torneo per solo eletti - nato sfortunato e morto nella culla - ideato al solo scopo di risolvere i drammatici problemi economico-finanziari dei club europei con le pezze al culo ma incapaci di fare di conto e costretti - come nel caso della Juventus - a falsare i bilanci con le più indecorose delle furbata; il fatto che De Laurentiis, dicevo, sia riuscito a far diventare grande il Napoli nonostante il contesto in cui si ritrovasse a muoversi fosse questo, e lo abbia fatto rispettando leggi e regolamenti che gli altri non rispettavano, non è stato sufficiente a far convogliare sulla sua figura e sulla sua persona non dico la simpatia, ma la stima, l’apprezzamento e la riconoscenza che un’informazione seria e un movimento serio avrebbero dovuto tributargli fin da subito applaudendolo e additandolo a modello da seguire e da imitare per tutti. 

Ebbene: siccome oggi, costrettivi dallo scoccare della ricorrenza (10 settembre 2004-10 settembre 2024), i media stanno ricordando a tutti i 5 trofei vinti dal Napoli nel ventennio De Laurentiis, e cioè uno scudetto (2022-23), tre Coppe Italia (2011-12, 2013-14, 2019-20) e una Supercoppa italiana (2014), vorrei fare toc-toc alla porta dell’Istituto Luce, farmi aprire e dire a tutti che a proposito dei 5 trionfi di cui sopra si sbagliano: è un conto per difetto. In realtà i successi del Napoli sono stati molti di più. E se l’onestà intellettuale ha ancora cittadinanza in chi è preposto a fare informazione, almeno tre di questi, i più clamorosi, andrebbero menzionati:

1) la Supercoppa 2012 giocata a Pechino dal Napoli di Mazzarri contro la Juventus (ma forse bisognerebbe dire: contro il Palazzo) ricordata ancora oggi come lo scandalo degli scandali, roba che Moggi, De Santis & company ai tempi di Calciopoli erano un manipolo di dilettanti;

2) lo scudetto 2017-18 passato alla storia come lo scudetto di Orsato, l’arbitro che non vedeva bene da vicino, titolo che il Napoli di Sarri aveva conteso per l’intera stagione indovinate a chi? Ma certo, a Sua Maestà la Juventus;

3) e ancora il 4° posto (sì, avete letto bene: il 4° posto) nel campionato 2020-21 che venne fatto sparire, e trasformato in 5°, grazie a un colpo di bacchetta magica di mago Calvarese, l’uomo che sussurrava alle zebre, un piazzamento che avrebbe dato al Napoli, matematicamente e meritatamente, non solo il pass per la Champions dell’anno seguente ma anche il pass per il Mondiale per Club 2025, ammesso e non concesso che alla fine questo torneo si giochi. Una Champions e un Mondiale in più per il Napoli (e in meno per la Juventus) avrebbero voluto dire 100-120 milioni in più nel portafogli: fate voi i conti di cos’ha significato e ancora significa la rapina del secolo. Gli sportivi e le persone perbene lo sanno: sono due e non uno gli scudetti vinti da De Laurentiis; sono due e non una le Supercoppe in bacheca; e ammesso che il Mondiale per club 2025 si giochi davvero, è il Napoli la squadra che assieme all’Inter ha conquistato il diritto di rappresentare l’Italia: che purtroppo nel calcio è il Paese degli imbrogli e del campionato col verme. Questo per amore di verità. Tutto il resto sono balle.

P.S. poiché so già che c'è chi mi ricorderà lo scivolone della "plusvalenza Osimhen", rispondo subito: un peccato commesso in 20 anni, in un mondo di ladri e farabutti che malvivono 24 ore su 24, è persino poco".