Il personaggio di Sangue Blu come la situazione Di Lorenzo? Per il mio personaggio è capitato un momento di smarrimento perché non aveva più nulla in cui credere, nel momento in cui è ritornato “l’immortale” Ciro Di Marzio, è tornato a credere in qualcosa. Nel Napoli, lo scorso anno, c’era la sensazione che non ci fosse nulla in cui credere, faccio un po’ fatica a legare Di Lorenzo al mio personaggio perché dal suo punto di vista c’è anche la presenza del suo procuratore che ha un peso netto sul malcontento venutosi a creare. In questo momento sarebbe stato elegante non parlare e agire in maniera più discreta. Non ho gradito determinate dichiarazioni e questa forma di comunicazione.
Cedere Kvaratskhelia? Il cuore dice di no, è un simbolo di questo Napoli così come Lobotka, ma anche Di Lorenzo che nonostante tutto è il nostro capitano e anche per questo era meglio essere più discreti nelle dichiarazioni. Su Kvara è dura perché in questo calcio i soldi la fanno da padrone. Per me adesso è un periodo di scrittura, dove sto lavorando di più a teatro e sono tornato a fare cose con la mia compagnia, attendendo anche alcune risposte. Vedremo cosa ci dirà il “campionato degli attori”.
Se Call My Agent riproduce fedelmente il mondo degli attori? A volte è anche peggio! Credo che devi sempre essere fortemente motivato per fare un certo tipo di lavoro, superando ogni difficoltà. Nel mondo del cinema e dello spettacolo ci sono tante situazioni da dover risolvere e bisogna sempre stringere i denti e continuare a lavorare. Un po’ come un calciatore in panchina che aspetta la sua occasione”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA