Ci sono chance che resti a Napoli?
“Dipende fino a che punto Conte lo vuole. Soprattutto, molto dipenderà dalle sue convinzioni. Se crede che la sua esperienza a Napoli sia finita, rimanere soltanto per vincoli contrattuali non sarebbe il massimo. Per questo, sarebbe opportuno rivedere anche la clausola. Ha sempre ribadito, e mai nascosto, la sua volontà di giocare in Premier League. Poi, magari, può anche cambiare idea, convinto dalla nuova guida tecnica”.
Le dichiarazioni dell’agente di Kvara possono essere una conseguenza di un rinnovo che è tardato ad arrivare?
“Un anno balordo ti fa avere dei brutti pensieri. Il fatto che ci sia la corte del Paris, pronto a pagare una cifra pari al quadruplo di quel che guadagni, è normale che faccia vacillare. Una squadra che ha il suo fascino, che gioca la Champions. Dopo aver vinto lo scudetto, pensava di poter avere un adeguamento immediato, ed anche meritato. Tuttavia, con la cessione di Osimhen, se gli venisse offerto un contratto da top player, da 4 o 5 milioni a stagione, potrebbe rimanere in azzurro. Quando un giocatore rinnova a cifre importanti, bisogna considerare che è la clausola che può consentire determinate valutazioni, indicando la strada per una futura cessione”.
Zirkzee andrà al Milan?
“E’ la volontà del giocatore, che vuole il Milan. Sappiamo come il club rossonero ha un fascino particolare per gli olandesi. Zirkzee è esploso in Italia, dove ha goduto di una comfort zone. Dunque, la sua decisione è quella di rimanere in Serie A”.
Chiesa-Juventus: siamo ai titoli di coda?
“Bisogna capire se l’allenatore riterrà indispensabile il giocatore. In tal caso, si troverà una soluzione. Diversamente, per un giocatore che va a scadenza, con un Europeo in corso, è giusto fare cassa per evitare di perderlo a zero. Chiunque lo prenderà, però, farà un affare”.
Se dovesse scommettere sulla vincitrice dell’Europeo, su chi punterebbe?
“È difficile dirlo. Ieri mi aspettavo una partita diversa dal Belgio, ma la Slovacchia ha svolto una grande partita, con Lobotka sugli scudi. Non si può escludere nemmeno una outsider, come avvenuto nel 2004 con la Grecia o dieci anni prima con la Danimarca. È il bello del calcio. Per cui, punterei sull’Italia o su una sorpresa”.
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