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Mounard: “Non è il Napoli che ci aspettavamo, ecco in primis di chi è la colpa”

Domenico D'Ausilio
Domenico D'Ausilio Vice caporedattore 

A 1 Station Radio è intervenuto il procuratore ed ex calciatore della Salernitana, soffermandosi sul momento degli azzurri

A 1 Station Radio è intervenuto David Mounard, procuratore ed ex calciatore della Salernitana. Di seguito, un estratto dell’intervista.

Mounard sul momento del Napoli

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È un Napoli confuso sul mercato o la dirigenza crede stia lavorando sottotraccia?

“Sicuramente si lavora sottotraccia. È chiaro che, con l’addio di Kim a inizio anno, c’è stata una grossa perdita per il Napoli. Il coreano aveva qualcosa in più, era capace di garantire una solidità pazzesca. Sarebbe stato importante cercare un erede all’altezza. Detto ciò, non è questo l’unico problema degli azzurri. Ci sono state delle operazioni fatte per il bene del Napoli, inteso come società, ma non proiettate a beneficio della squadra. Basti pensare alle difficoltà che riscontrano gli azzurri in assenza di Victor Osimhen. Alla squadra manca un centravanti di peso che possa sostituirlo”.

Il Napoli gode di un attaccante in rosa come Simeone che, però, non pare trovare spazio come vice Osimhen.

“So solo dirvi che, quando gioca Osimhen, è tutto un altro Napoli. È un attaccante forte fisicamente, che lotta su tutti i palloni e capace di garantire profondità. Simeone, invece, è molto diverso, forse più simile a Raspadori. Al Napoli manca un attaccante delle caratteristiche del numero nove”.

È un Napoli in ritardo sul mercato di riparazione?

“Si, credo di sì. Questo non è il Napoli che ci aspettavamo. Il cambio di allenatore, con Garcia, non mi ha entusiasmato. Passare da Spalletti a Garcia, dopo uno scudetto, non dico sia una scelta sbagliata, ma non era un tecnico da scegliere dopo un tricolore. Tuttavia, non ho visto una reazione nemmeno con l’arrivo di Mazzarri. Sembra esserci una certa negatività evidente, dunque, anche in fase di mercato”.


Ci sono responsabilità anche dei calciatori?

“La prima responsabilità, a mio avviso, va attribuita alla società. Il club non ha costruito una squadra all’altezza di lottare per i primi tre posti. Naturalmente, anche la squadra può e deve garantire molto di più. Ne ha tutte le qualità”.

Sono le motivazioni che stanno mancando a Kvaratskhelia?

“Diciamo che è un giocatore che ha vinto lo scudetto, ha fatto bene e già lo scorso anno ha avuto qualche richiesta. Ho fatto il calciatore e posso dirvi quanto sia difficile trovare le giuste motivazioni in una situazione come questa. Non so se si stia mangiando le mani per non essere andato via, ma sicuramente anche il georgiano può fare qualcosa in più”.

La svolta della Salernitana pare essere arrivata con il ritorno di Sabatini. Walter è uno di quei dirigenti che riescono a dare una scossa all’ambiente. Per questo, crede che i granata, ad oggi, siano messi emglio dei partenopei?

“Mentalmente stanno crescendo ma non possiamo dire siano messi meglio del Napoli. Vedendo l’organico dei granata, è una squadra che farà fatica. La nota positiva, però, è il ritorno di un dirigente che sappia fare calcio e che possa trasmettere qualcosa ai giocatori. Andare al campo e far capire che è presente è una di quelle manifestazioni a cui assistiamo poco nel calcio”.

Chi, nella Salernitana, può mettere in difficoltà il Napoli?

“Più che i singoli, sarà la squadra che, garantendo la stessa compattezza vista contro la Juventus, potrà mettere in difficoltà il Napoli. I granata non godono di grandi individualità e, per questo, dovranno are il 100%. Candreva? Non si può puntare sempre su un giocatore che, ormai, è in una età avanzata. Fisicamente non è più il ragazzo di qualche anno fa”.

Samardzic può essere quel giocatore che sposta gli equilibri?

“È un calciatore che mi piace tantissimo. Può fare la differenza ma va messo nelle giuste condizioni. La situazione al Napoli, oggi, non è semplice”.

Se fosse un consigliere di De Laurentiis gli direbbe di dare una svolta sin da subito, con il mercato, o di attendere l’inizio della prossima stagione?

“Conoscendo la passione di una piazza del Sud, gli direi di intervenire sin da subito. La gente non merita di vedere un Napoli in questa situazione. La piazza merita qualcosa in più, di vedere un Napoli che lotta per obiettivi importanti”.

Crede che Lindstrom sia all’altezza del Napoli o sono state riposte troppe aspettative su di lui?

“Non saprei. È un giocatore che ha saputo esprimersi in piazze importanti. Tuttavia, parlare di individualità in un contesto come quello azzurro non avrebbe senso. Se, infatti, la squadra non gira, allora nemmeno i singoli riusciranno ad esprimersi al meglio”.


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