Per chi tiferà sua moglie?
"Ovviamente per la Spagna. Non è una situazione facile, ecco perché non verranno, per evitare possibili problemi. Lei e i miei figli sono molto rispettati nel mio Paese".
Non siete più la Spagna di un tempo però. Come vive il cambio di stile?
"Il gioco croato ne è un esempio. Il primo quarto d'ora è stata la Spagna che conosciamo da una vita. Successivamente abbiamo proposto una partita diretta, per poi giocare nuovamente. Per le altre squadre siamo abbastanza imprevedibili. Se fossi l'allenatore andrei a letto con la testa come un tamburo per avere 26 giocatori che vedi allenarsi e sai che possono giocare tutti. Immagino che il Ct dell'Italia si chieda: come giocheranno questi ragazzi contro di me? Con un 9 falso, con le ali che giocano dentro e combinano? Con quelli che ti attaccano alle spalle? Possiamo cambiare il modo in cui giochiamo più volte. E pressiamo molto alto, il che ha i suoi rischi, ma per l'avversario è difficile affrontare una squadra che sta per morire".
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