Il racconto dell'accaduto da parte dell'imprenditore
Maurizio Marinella, imprenditore resosi protagonista di un nobile gesto nei riguardi di David Neres, neo calciatore azzurro vittima di una rapina al termine della sfida di campionato con il Parma - gara valevole per la 3ª giornata di Serie A e vinta, al cardiopalma, dalla compagine partenopea con il risultato di 2-1 -, è intervenuto sulle frequenze di Radio Kiss Kiss Napoli trattando proprio di tale vicenda.
"Non è normale riservare un simile trattamento ad un nostro 'figlio'", le parole di Marinella a KKN
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Di seguito quanto dichiarato:
“Abbiamo preso un orologio della nostre collezione e l’abbiamo mandato a Neres, ma il vero valore è stata la lettera che ho scritto al ragazzo. Gli ho scritto che aveva avuto un brutto impatto con la città, ma ho voluto spiegargli che Napoli non è questa. Napoli è fatta di calore, di emozione, di cultura e soprattutto di accoglienza. Quando i calciatori indossano la maglia del Napoli, diventano figli di questa città e non è normale che, ad un nostro figlio, facciamo qualcosa del genere. Ero addolorato per la scena che ha vissuto anche sua figlia. Napoli ha un moltiplicatore sia in positivo che in negativo. Per me è un grande dolore trasmettere certi messaggi. Napoli è piena di turisti: ad agosto non ho fatto un giorno di vacanza e sono rimasto in negozio ad accogliere i clienti. Vedevamo Neres sempre poco sorridente, ma è entrato nei nostri cuori. Non ho ancora sentito il calciatore, ma le cose son belle quando si fanno nell’immediatezza. Sarei felice di conoscerlo ed incontrarlo, gli ho scritto la lettera in italiano perché sicuro di trasferire tutte le mie emozioni”.