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interviste

Marcolin: “Italiano è pronto per il Napoli, Giuntoli era un Manna del tempo”

Domenico D'Ausilio
Domenico D'Ausilio Vice caporedattore 
A 1 Station Radio è intervenuto il cronista Dazn ed ex calciatore, tra le altre, di Napoli e Lazio

A 1 Station Radio è intervenuto Dario Marcolin, cronista Dazn ed ex calciatore, tra le altre, di Napoli e Lazio. Di seguito, un estratto dell’intervista.

Il Napoli, quest’anno, merita il nono posto o crede sia stato gestito male il mercato e l’interscambio di alcuni giocatori?

“Secondo me, è stato gestito male. Il valore della rosa c’era. Succede che, quando vinco uno scudetto, hai un senso di appagamento. Il Napoli, però, non può stare a 34 punti dall’Inter, analizzando il valore delle rose. La testa dei giocatori non è stata quella dello scorso anno, così come l’apporto degli allenatori. Perdendo tre a zero contro l’Atalanta perdi tutto quello che hai costruito di buono nelle gare precedenti”.

La figura di Manna sarebbe ideale all’ambiente Napoli in questo momento? Il club azzurro sembra essere tornato alla dimensione consona di squadra che lotta per il quarto posto.


“Se vai a vedere il lavoro fatto da Manna alla Juventus, prendendo Yildiz, Fagioli, Dragusin, si capisce che c’è stato un rifornimento importante per la prima squadra. Anche Giuntoli, quando è arrivato al Napoli, era un Manna del tempo. Giovanni è un uomo di campo che può garantirti un percorso di crescita con giovani da valorizzare nella prima squadra. Potrebbe essere un Napoli che cambia pelle, anche se molto dipenderà dal prossimo tecnico. Manna, però, può garantire lavoro di campo, cambiamento”.

Igor Tudor ha cambio la Lazio in pochissime gare. Cosa avrebbe potuto dare al Napoli?

“Alla Lazio è partito giocando a quattro. Questo fa capire i pregiudizi sul sistema di gioco che in molti abbiamo avuto. È una persona con delle idee chiare, con una esperienza notevole maturata anche a Marsiglia, un ambiente difficile. Poteva essere l’uomo giusto per sterzare, ma credo che De Laurentiis si sia preso un anno per decidere. Il nome più vicino è Italiano, ma non escluderei Conte, anche se il problema principale è il rapporto con il presidente”.

Crede possa essere difficile il salto dalla panchina della Fiorentina a quella del Napoli?

“Conosco entrambi gli ambienti. Italiano, a mio avviso, dopo tre anni a Firenze è pronto per il Napoli. Alla Fiorentina, così come in azzurro, si pretende molto. Vincenzo ha dimostrato di essere un allenatore di personalità, che garantisce qualità di gioco, soprattutto in fase offensiva. A Napoli, d’altronde, devi sempre giocare per vincere”.

 


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