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NAPLES, ITALY - NOVEMBER 24: SSC Napoli player Mathias Olivera and coach Antonio Conte celebrating their victory after the Serie A match between SSC Napoli and AS Roma at Diego Armando Maradona Stadium on November 24, 2024 in Napoli, Italy. (Photo by SSC Napoli/Getty Images)
Marco Marchese, precursore del mental coaching in Italia e fondatore della Mental Coaching Football School, ha rilasciato delle dichiarazioni a Gianlucadimarzio.com sullo straordinario lavoro mentale di Antonio Conte, già evidente anche a Napoli.
"Motivatore. Credo sia uno dei termini più corretti da assegnare all'allenatore. C'è un'empatia unica tra Conte e questo Napoli. La squadra riesce a dare il massimo anche grazie a lui. Se lo vedo bene come Mental Coach? Non credo sia il suo destino. Ma ciò che trasmette ai suoi ragazzi è un qualcosa di unico. Dalla Juventus al Chelsea, oggi il Napoli. Ha scelto dei club che non venivano da un buon momento di forma. Ma lui riesce a dare la sua impronta... Anche il terzo portiere è un 'titolare'. Vive come se fosse un calciatore, il suo linguaggio verbale e non verbale è davvero unico. Personalmente ho avuto la fortuna di lavorare con grandi professionisti. E questa capacità che Conte possiede... È innata: o ce l'hai o non ce l'hai. Contro la Roma sono scesi in campo consapevoli della fatica. Del sudore e dei sacrifici che avrebbero dovuto fare. La pressione del pre gara c'è. Ma è stato bravo Conte, che è riuscito a individuare nei giocatori i loro punti di forza. Per gestire la pressione e i pensieri negativi. Di Lorenzo? Nonostante le critiche ricevute nell'ultimo anno è riuscito ad andare avanti. Puntando sui suoi valori e i punti di forza. Consapevole che sarebbe uscito dal momento di difficoltà. Conte è stato bravo a valorizzarlo. Gli ha assegnato delle responsabilità forti, da capitano. Romelu Lukaku ha vissuto tante pressioni durante la sua carriera. Emotivamente parlando, credo sia un ragazzo molto delicato. Ha bisogno di un ambiente che lo coccoli, che lo supporti. Come è stato all'Inter e oggi al Napoli. Nel processo di crescita dell'attaccante, l'allenatore ha avuto un ruolo importante".
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