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interviste

Pecci: “Maradona l’hanno giudicato in troppi senza conoscerlo, ecco come mi salutò”

Pecci
L'ex calciatore del Napoli ha così commentato il suo rapporto con Diego
Giovanni Montuori

Eraldo Pecci, ex calciatore del Napoli oltre che della Fiorentina, Bologna e Torino, ha rilasciato nella giornata odierna un'intervista al Corriere della Sera parlando del più grande numero 10 della storia calcistica, Diego Armando Maradona.

Pecci su Maradona

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"Un gigante. Generoso, geniale, autentico. Abitavamo nello stesso palazzo, via Scipione Capece. La mattina lo incontravo: "ehi Diego, se vuoi ti insegno a palleggiare di destro". Rideva e mi mandava a quel Paese. Toccai a lui la palla della mitologica punizione alla Juve: gli dico: "Diego, guarda che non passa". Lui: "Tranquillo hermano, pasa, pasa". Ancora oggi a Napoli mi fermano: Pecci, hai toccato la palla a Diego. Lui era il Leonardo da Vinci del calcio. Vedeva cose che noi umani... L'hanno giudicato in troppi senza conoscerlo. Non c'è un compagno di squadra o un avversario che ne parli male. Il suo problema sono stati i parassiti che gli stavano intorno".


Sull'addio al Napoli con le parole di Diego

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"Ha le chiavi dell'attico. Un uomo straordinario. Vado via da Napoli, perché dopo un anno per ragioni personali, dovevo tornare a Bologna. Saluto tutti nello spogliatoio di Avellino, ultima di campionato: grazie ragazzi, mi avete dato tanto. E Diego: "grazie a te Eraldo, mi hai insegnato molte cose". Una medaglia che porto al petto".

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